All’ex oratorio di San Lupo: dalla natura un viaggio nell’inconscio

FONDAZIONE BERNAREGGI. Si inaugura venerdì 11 ottobre, nell’ex oratorio di San Lupo, «Mostrophosi – Pillole di benessere». Un percorso dedicato alla rielaborazione delle emozioni con illustrazioni, musiche, sound design e i testi di Pellai.

In un suo celebre libro del 1951 («Lo sciamanesimo e le tecniche dell’estasi») lo storico delle religioni Mircea Eliade spiegava come, presso molte culture tradizionali, colui che è intenzionato ad acquisire i poteri sciamanici di chiaroveggenza e guarigione debba porsi sotto la tutela di un animale (un’aquila, un puledro, un alce, un lupo) che gli farà da spirito-guida. In molti casi, nel corso della sua iniziazione l’aspirante sciamano dovrà anche imparare l’uso di una «lingua segreta degli animali», basata sull’imitazione dei loro versi o del canto degli uccelli.

Si presenta come un percorso di risanamento e pacificazione interiore «Mostrophosi – Pillole di benessere», un progetto artistico di Laura Fuzzi, Valerio Baggio, Nicola Gualandris e Alberto Pellai che da venerdì sarà ospitato a Bergamo, su invito della Fondazione Bernareggi, negli ambienti dell’ex oratorio di San Lupo, in via San Tomaso, 7. «Da Esopo a La Fontaine – afferma don Giuliano Zanchi, direttore scientifico della fondazione -, una lunga tradizione letteraria ci ha insegnato a osservare gli animali come specchio dell’uomo. Laura Fuzzi disegna animali per farne l’analogo delle nostre emozioni, che sono sempre vaghe soglie dei nostri vizi e delle nostre virtù, in fondo sempre in moto anche sui piedi della nostra stessa animalità».

Così sul corpo martoriato di un orso, attraversato da un gran numero di cunicoli, va crescendo dell’edera, come a ricoprire e a medicare queste ferite; un serpente sembra perdere la propria pelle, scarnificandosi, e al tempo stesso assumerne una nuova, evocando l’idea di una rinascita che passa attraverso il dolore; una volpe con molti occhi pare in procinto di liberarsi da un garbuglio di filamenti, proiettandosi verso il futuro: in «Mostrophosi» undici bellissime rappresentazioni in bianco e nero di animali fantastici si accompagnano alle musiche composte dal pianista Valerio Baggio, alle «sonorizzazioni immersive» di Nicola Gualandris e ai testi in forma di brevi sentenze redatti dal medico, psicoterapeuta e scrittore Alberto Pellai.

La parte musicale

«Abbiamo lavorato insieme a questo progetto - racconta Baggio – per due anni. Avevo conosciuto Laura Fuzzi all’Antoniano di Bologna: io scrivo canzoni per bambini, Laura è

In “Mostrophosi” diverse forme artistiche vengono ibridate a partire da un tema centrale, che è quello della rielaborazione delle emozioni

un’illustratrice-animatrice e ha collaborato ai video di accompagnamento di alcuni brani musicali dello Zecchino d’Oro. In effetti, lei aveva già realizzato, sotto il titolo collettivo “Mostruose anomalie”, le opere che saranno esposte in “Mostrophosi”. In un secondo tempo si sono uniti a noi Pellai – con i suoi testi poetici - e Gualandris, che è un esponente della foley art, o “arte dei rumori”».

«In “Mostrophosi” – prosegue Valerio Baggio - diverse forme artistiche vengono ibridate a partire da un tema centrale, che è quello della rielaborazione delle emozioni. Delle figure di animali, che tendono ad assumere il valore di immagini archetipe, divengono qui i catalizzatori di un processo di trasformazione, di superamento della paura, dell’angoscia, della fatica di vivere».

«Per quanto concerne la mia parte - spiega ancora Baggio -, quella delle musiche, anch’io ho operato una scelta di “naturalità”: non ho fatto ricorso a un’accordatura temperata degli strumenti, secondo un modello prevalente in età moderna, ma all’antica accordatura pitagorica, in cui l’altezza delle note corrisponde a particolari rapporti matematici. Inoltre, l’accordatura sarà a 432 hertz, una frequenza che induce un senso di benessere e facilita un atteggiamento meditativo in chi ascolta. Sempre per quanto riguarda gli strumenti musicali da me impiegati, vorrei segnalarne in particolare uno costruito da Lucio Bosio, “Foessura”, che sarà collocato nell’ambiente ipogeo di San Lupo: si tratta di una tavola di legno di rovere, disposta verticalmente, che viene fatta risuonare grazie a degli “attuatori”, dispositivi in grado di tradurre segnali elettrici in impulsi meccanici e quindi, facendo vibrare il legno, in segnali sonori».

Undici bellissime rappresentazioni in bianco e nero di animali fantastici si accompagnano alle musiche composte dal pianista Valerio Baggio, alle «sonorizzazioni immersive» di Nicola Gualandris e ai testi in forma di brevi sentenze redatti dal medico, psicoterapeuta e scrittore Alberto Pellai.

Info e biglietti

L’esposizione «Mostrophosi – Pillole di benessere» potrà essere visitata – con ingresso libero - fino al 3 novembre, il venerdì dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Domenica 20 e domenica 27 ottobre – alle 11, alle 15.30 e alle 17.30 - si potrà inoltre partecipare a una «Mostrophosi immersive live experience», con composizioni musicali eseguite dal vivo da Valerio Baggio e le performance di foley art di Nicola Gualandris: ingresso a 5 euro, con richiesta di prenotazione mediante il portale Eventbrite.

© RIPRODUZIONE RISERVATA