All’Accademia Carrara sguardi ravvicinati sul «San Bernardino» del Lotto

LA MOSTRA. La grande Pala della chiesa di via Pignolo, dipinta dall’artista nel 1521, è al centro di tre percorsi d’arte. Un’occasione eccezionale per una visione dell’opera nei dettagli narrativi e pittorici.

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È l’elogio del particolare, la Pala di San Bernardino in Accademia Carrara, sospesa in un allestimento contemporaneo. Si accorciano le distanze con la grande tela di Lorenzo Lotto, dipinta mezzo secolo fa per l’altare dell’omonima chiesa di via Pignolo. I boccioli di rosa ai piedi dell’angelo intento a scrivere, a simboleggiare le grazie della Madonna, l’incendio nel paesaggio dietro a Sant’Antonio Abate la cui veste si svela in uno straordinario verde scuro. E ancora, la Madonna con il bambino Gesù benedicente che pare davvero porgere la mano allo spettatore.

L’esposizione fino al 31 agosto

La pala sarà in Accademia Carrara fino al 31 agosto, protagonista di un percorso in tre tappe alla scoperta dell’artista dal titolo «Dentro Lorenzo Lotto. La Pala di San Bernardino, la fotografia di Axel Hütte». La pala ha trovato temporaneamente rifugio in pinacoteca, in attesa di essere spostata nel nuovo Museo diocesano di Città Alta (l’inaugurazione il 27 settembre) per poi tornare nel luogo per il quale è stata dipinta, la chiesa di San Bernardino di via Pignolo che dovrà affrontare un profondo restauro, dopo i problemi di umidità che si sono palesati circa un anno fa e che hanno portato alla sua chiusura. Dietro alla mostra, la volontà condivisa di restituire la chiesa alla comunità: parte del ricavato sarà destinato al restauro.

Sorprendente iconografia

Collocato al piano terra della pinacoteca, il dipinto è datato 1521. Rappresenta la Madonna col Bambino tra i Santi Giuseppe, Bernardino da Siena, Giovanni Battista, Antonio Abate e cinque angeli. Diversi gli elementi di novità, dall’ambientazione all’aperto fino al grande drappo verde, retto da quattro angeli in volo, che sostituisce le più tradizionali strutture architettoniche. Il quinto angelo, al centro della scena, è come richiamato dalla presenza di chi osserva, facendosi tramite tra il pubblico e la rappresentazione. Una sorprendente iconografia che, secondo Roberto Longhi, ispirerà Caravaggio nel memorabile angelo del Riposo durante la fuga in Egitto della Galleria Doria Pamphilj di Roma.

Una visione nel dettaglio

«Sappiamo bene che la pala è stata concepita da Lorenzo Lotto in un certo modo, perché andava posizionata sopra l’altare di San Bernardino, un dipinto che si vede ad una certa distanza – spiega Maria Luisa Pacelli, direttrice Accademia Carrara -. La musealizzazione del dipinto offre un’opportunità, un evento eccezionale che ci ha portato a prevedere un allestimento con una visione molto diversa, che ci consente di cogliere dettagli narrativi e pittorici».

Le fotografie di Hütte

La Pala di San Bernardino è l’ultima delle tre tappe espositive. Il percorso prende il via dalla sala 10, dove ci sono le opere del Lotto e di artisti a lui vicini, come il Previtali. Si prosegue percorrendo il nuovo passaggio pedonale inaugurato lo scorso settembre, per arrivare alla mostra fotografica di Axel Hütte (a cura di Filippo Maggia), che indaga i capolavori lotteschi ospitati in diversi luoghi della provincia, dall’Oratorio Suardi di Trescore alle tarsie lignee della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Riflettori sul restauro della chiesa

Forte è il legame con il territorio. Il progetto è organizzato insieme a Comune e Diocesi di Bergamo, Parrocchia di Sant’Alessandro della Croce, Fondazione Adriano Bernareggi. Il sostegno patrimonio culturale diventa azione corale: «La chiesa di San Bernardino è da ristrutturare, ci sono problemi di infiltrazioni, umidità, il tetto deve essere rifatto – spiega il parroco don Pietro Biaggi -. Si è subito posto il problema della messa in sicurezza della pala e si è aperto un prezioso dialogo con l’ufficio culturale della Diocesi e la Soprintendenza. A dicembre, con la nuova direttrice Pacelli, si è aperta la prospettiva più bella e interessante: la città si prende cura della di questo bene che è di tutti. Non è possibile che una Parrocchia si accolli il costo dell’intera progettualità. Spero che questa sinergia possa diventare un modello per altre istituzioni. Abbiamo un altro capolavoro in Parrocchia di Lorenzo Lotto, la Pala di Santo Spirito, domenica inaugureremo il nuovo impianto di illuminazione».

I saluti del Vescovo

Don Davide Rota Conti, direttore Ufficio beni culturali ecclesiastici della Diocesi e direttore del Museo Bernareggi, porta i saluti del vescovo Francesco Beschi, «che ha fortemente sostenuto sin dall’inizio questo progetto – afferma -. La mostra è un’occasione per mostrare da vicino questo capolavoro che, voglio rassicurare, tornerà nella chiesa di San Bernardino dopo l’esposizione al Museo diocesano. Uno dei compiti di questo progetto è accendere i riflettori sul tema del restauro dei beni culturali: se è vero che le Parrocchie stanno investendo molto, è anche vero che occorre non lasciarle sole, i beni culturali sono bene di tutti».

Il rapporto tra città e museo

Anche l’assessore alla Cultura di Palafrizzoni Sergio Gandi sottolinea «il rapporto stretto con la città dal museo. La nuova direttrice ha assunto questo impegno e lo sta rendendo concreto, valorizzando il patrimonio della Carrara e della città, rendendo accessibile un’opera che altrimenti non sarebbe stata visibile. Questa mostra consente di mettere in relazione i sette capolavori del Lotto qui conservati con la pala, tutti beni che sono della città anche se appartengono a soggetti diversi». Sul progetto si è espressa la Soprintendenza: «Non potevo dire di no a questo spostamento – afferma il funzionario Angelo Loda -. Valorizzare un dipinto vuol dire portarlo sul territorio. E quindi dove se non nei musei? La pala tornerà in chiesa quando sarà in grado di contenere questo capolavoro. Poterla vedere così da vicino è occasione unica e irripetibile».

Dalle visite nuove risorse

Per ogni biglietto venduto Accademia Carrara donerà 1 euro a sostegno del restauro della chiesa di San Bernardino, «a questo si aggiunge la donazione di 30mila euro – annuncia il general manager di Fondazione Carrara Gianpietro Bonaldi -. Più visitatori avremo, più doneremo alla Parrocchia. Il progetto è la dimostrazione di come tutti possono fare la loro parte». La mostra apre l’11 aprile in Carrara e si potrà visitare fino al 31 agosto (costo del biglietto intero 15 euro, 13 euro il ridotto). Ecco gli orari fino all’8 giugno: da lunedì a venerdì 9-19, sabato, domenica e festivi 10-19, martedì chiuso. In programma ci sono diverse attività e percorsi. Per gli adulti visite guidate nei fine settimana (www.lacarrara.it) e ogni ultimo venerdì del mese con le aperture serali straordinarie. I primi due appuntamenti venerdì 25 aprile (ore 20) e domenica 27 aprile (ore 17).

Un ciclo di conferenze

Il museo organizza inoltre un ciclo di conferenze (ingresso gratuito su prenotazione, ore 18 in Ala Vitali) con gli esperti che hanno curato il progetto. Si inizia il 14 maggio con la direttrice dell’Accademia Carrara Maria Luisa Pacelli «Dentro Lorenzo Lotto: dal museo alla città», il 21 maggio con Massimo Ferretti, «Gli altari gemelli di San Bernardino e Santo Spirito», il 28 maggio con Filippo Maggia, «Axel Hütte incontra Lorenzo Lotto», il 4 giugno con Enrico Maria Dal Pozzolo, «Lorenzo Lotto e il rischio delle fotografie».

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