Alla Camera e in Campidoglio: «Officina» fa incetta di premi

Produzione. Alla società bergamasca nello stesso giorno il «Moige» per la docu-serie «Quando il fiume incontra il mare» e il «Biagio Agnes».

È un fatto più unico che raro che una società di produzione di contenuti multimediali, operante da circa una quindicina d’anni sia in ambito cinematografico e documentaristico sia in quello della comunicazione corporate e istituzionale, riceva due premi prestigiosi lo stesso giorno, passando dalle aule solenni della Camera dei Deputati alla Piazza del Campidoglio. È accaduto a Roma nei giorni scorsi, protagonista la realtà bergamasca «Officina della Comunicazione» – fondata e animata da Elisabetta Sola e Nicola Salvi – alla quale sono stati conferiti il Premio Moige, il Movimento Italiano Genitori, e il Premio Biagio Agnes.

Il primo riconoscimento è stato assegnato dall’Osservatorio Media del Moige per la recente docu-serie televisiva «Quando il fiume incontra il mare», andata in onda su Canale 5, condotta da don Marco Pozza con la regia di Luca Salmaso, che ha visto fra gli autori don Dario Edoardo Viganò, Massimo Vavassori e Sofia Ranise. Una meritata gratificazione per l’esito di un avvincente racconto di sette storie di vita narrate alla luce di sette parabole evangeliche: sequenze davvero eloquenti nei loro messaggi di speranza indirizzati sia a credenti che non credenti. Un programma family-friendly che ha ottenuto la miglior pagella quanto al piccolo schermo per la capacità di offrire un prodotto di intrattenimento dalle sicure potenzialità educative, in grado di conciliare con gli obiettivi di share, toni e contenuti adatti alla visione familiare.

Il secondo premio, il «Biagio Agnes», giunto alla sedicesima edizione, trofeo apprezzatissimo per i principi che lo ispirano – dallo sguardo libero da condizionamenti sulle sfide del nostro tempo all’impegno nella ricerca della verità, privilegiando approcci rigorosi – è stato consegnato ai titolari di Officina della Comunicazione per una delle sezioni più ambite, ossia il Premio Documentari Culturali. L’intera cerimonia di premiazione, svoltasi lo scorso 21 giugno nella monumentale Piazza del Campidoglio, condotta da Mara Venier e Alberto Matano alla presenza di significative personalità del mondo dell’informazione, della cultura e dello spettacolo, andrà in onda lunedì 8 luglio in seconda serata su Rai 1.

Da sottolineare, in questa edizione 2024, accanto alla società bergamasca, la Rai – Radiotelevisione italiana, che si è aggiudicata il Premio Radio-Tv (a ritirarlo Renzo Arbore); e, ancora, la più importante media-company italiana, con la serie «Un Professore», andata in onda su Rai 1 e che ha vinto il Premio Fiction (a ritirarlo Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi); l’Associazione della Stampa Estera in Italia, che da più di un secolo racconta l’Italia nel mondo, aggiudicatasi il Premio Stampa Estera (ritirato da Maarten Van Aalderen e Esma Çakir). E poi premi a Salvatore Merlo, Nello Scavo, Barbara Carfagna, Federico Rampini, Francesco Bechis, Francesco Perfetti, Giulio Leoni, Justine Bellavita, Mia Ceran.

«Siamo contenti per questi due riconoscimenti che premiano una progettualità che portiamo avanti da tempo, condividendo sempre i nostri obiettivi con un lavoro di squadra nel quale coinvolgiamo le figure professionali più idonee al progetto, potendo garantire risultati positivi: si tratti di registi, sceneggiatori, direttori della fotografia, consulenti, montatori, anche giovani ma di comprovata esperienza e talento», dichiarano Elisabetta Sola e Nicola Salvi. E aggiungono: «Sì. Ci ha fatto davvero piacere il Premio del Moige che ha capito lo spirito con il quale operiamo quando si tratta di valori, e certamente il Premio Biagio Agnes, quasi a suggellare quel background documentaristico che ci ha fatto conoscere con lavori importanti acquisiti dalla Rai, da Mediaset, dal Nove di Discovery o da altre emittenti, oppure distribuiti in allegato dai maggiori editori italiani, da Repubblica al Gruppo Gedi alla San Paolo. Lavori dietro i quali si pensa ci sia una grande casa di produzione, mentre abbiamo conseguito questi risultati con alcune decine di collaboratori nel nostro cantiere, qui a Bergamo che, nel suo piccolo, è sempre meno lontana dai principali circuiti dell’audiovisivo e del cinema. Un po’, forse, anche grazie a realtà come la nostra».

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