Al Teatro Donizetti la consegna dei Premi Abbiati

Classica Toccanti parole del regista veneziano Damiano Michieletto, che ha firmato un coraggioso «Rigoletto» al Teatro La Fenice. A Giovanni Sollima è andato il Premio Filippo Siebaneck per l’opera per bambini «Acquaprofonda». Un riconoscimento anche al direttore d’orchestra Alpesh Chauhan, protagonista di una carriera di prim’ordine, in rapida ascesa.

È stato Damiano Michieletto, miglior regista del 41° Premio Abbiati, a uscirsene con le parole più toccanti. Il regista veneziano - premiato per il suo coraggioso «Rigoletto» alla Fenice di Venezia - per altro già sotto la lente di attenzione della giuria della critica musicale italiana, ha commentato senza indugio il prestigioso riconoscimento. «Dedico a voi il premio - diceva alla giuria -, la critica ha un valore molto importante, a volte anche tra gli addetti ai lavori viene un po’ sottostimata. Io credo che faccia parte di un processo necessario, per chi lavora nella musica. È una cosa di cui abbiamo bisogno».

Angelo Foletto: il mondo della musica è totalmente cambiato

Domenica 5 pomeriggio nella Sala Tremaglia del Teatro Donizetti la rappresentanza della giuria presieduta da Angelo Foletto, presenti Paolo Petazzi, Gianluigi Mattietti, Andrea Estero, Paola De Simone (una parte della commissione che ha stilato i verdetti) - il presidente dei Critici musicali Italiani Foletto ha ricordato che «dalla prima edizione del Premio Abbiati il mondo della musica è totalmente cambiato, ma siamo convinti che determinati principi vadano ancora riconosciuti». Alcuni a distanza, molti in presenza, tutti i premiati hanno partecipato alle consegne dei premi. Con lo spettacolo «Il ritorno di Ulisse in patria» al Maggio Musicale fiorentino, rappresentato da Paolo Klun, Foletto ha voluto ricordare che in ogni categoria è stato scelto lo spettacolo o l’artista più rappresentativo dell’anno. «Ci sono stati altri spettacoli belli, bellissimi, questo ha dimostrato una omogeneità molto forte. Proprio come l’opera, che, nonostante le “prefiche”, non smetterà di sorprendere». Non pochi gli eventi legati alla musica contemporanea. Tra questi «Aus Italien». Otto istantanee di musica di oggi del Petruzzelli di Bari. «Dobbiamo fare in modo che i compositori facciano musica» commentava Massimo Biscardi, il sovrintendente.

Altra star Giovanni Sollima, Premio Filippo Siebaneck assieme a Barbara Minghetti e Alessio Vlad per l’opera per bambini «Acquaprofonda», su libretto di Giancarlo De Cataldo, una co-produzione Aslico-Opera di Roma. È piaciuta moltissimo «anche ai bambini di 80 anni» ha detto Sollima. Premi sono andati a Francesca Verunelli e il suo «FLlowers#3 (Drripping)» per Milano Musica, come novità per l’Italia, e ai Neue Vocal Solisten. Il pianista Filippo Gorini non ha nascosto di «sentirsi a casa» qui a Bergamo, premiato come Miglior solista. Poi il violinista Andrea Colardo a nome del Quartetto Sigfried (Premio Farulli) e il direttore d’orchestra Alpesh Chauhan, protagonista di una carriera di prim’ordine, in rapida ascesa. Non poteva mancare il Teatro alla Scala, che ha avuto il riconoscimento per scene, costumi e luci de «La Calisto» di Francesco Cavalli: spettacolo in cui ha funzionato il «passa parola», che è andato riempiendosi replica dopo replica. Ultimi a ricevere il premio le due voci liriche del momento: il magnifico tenore Ivan Ayon Rivas e l’applauditissima Leonora Buratto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA