Al Donizetti il Rigoletto di Giuseppe Verdi

L’OPERA. Venerdì 10 e domenica 12 gennaio al teatro Donizetti il Rigoletto, opera in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave tratto dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse.

Anche quest’anno, come da tradizione, la Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti ospita una produzione dei Teatri di OperaLombardia, circuito regionale che riunisce le città di Brescia, Como, Piacenza, Pavia e, appunto, Bergamo, dove venerdì 10 gennaio (ore 20.00) e domenica 12 gennaio (ore 15.30) andrà in scena al Teatro Donizetti Rigoletto, opera in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave tratto dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse.

Con la regia di Matteo Marziano Graziano e la direzione musicale di Alessandro D’Agostini, il nuovo allestimento del capolavoro verdiano si avvale delle scene di Francesca Sgariboldi, dei costumi di Laurent Pellissier, delle luci di Cristian Zucaro. Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e Coro OperaLombardia diretto da Diego Maccagnola. Personaggi e interpreti: Rigoletto Giuseppe Altomare, Il Duca di Mantova Paride Cataldo, Gilda Bianca Tognocchi, Sparafucile Mattia Denti, Maddalena Victória Pitts, Giovanna/La Contessa di Ceprano Lara Rotili, Il Conte di Monterone Baopeng Wang, Marullo Lorenzo Liberali, Matteo Borsa Raffaele Feo, Il Conte di Ceprano Graziano Dallavalle, Paggio della Duchessa Federica Cassetti, Usciere di Corte Marco Tomasoni.

Gli appuntamenti

Le due rappresentazioni saranno precedute, giovedì 9 gennaio presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti (ore 18), da un incontro dal titolo Rigoletto e Lucrezia Borgia: Victor Hugo da Donizetti a Verdi, che vedrà nelle vesti di relatori Livio Aragona, Paolo Fabbri e Candida Mantica del Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti.

L’opera

«Rigoletto è un personaggio complesso, il cui corpo disabile lo rende oggetto di scherno e di emarginazione. La sua condizione fisica non risponde ai canoni della normalità e dell’accettabilità sociale, costringendolo a vivere come un reietto in un mondo crudele. Per sopravvivere, Rigoletto sfrutta la sua disabilità, trasformandola in un macabro spettacolo che diverte e disgusta la corte del Duca», racconta Matteo Marziano Graziano nelle note di regia. «Il concept di Rigoletto si articola attorno al tema della Spaccatura, che emerge con forza in ogni aspetto dell’opera, dai personaggi alle scene, fino ai costumi. Il termine Spaccatura, che deriva dal longobardo spahhan, significa fendere, creare crepe in qualcosa. Verdi, con quest’opera, pone una luce critica su una società profondamente guasta, corrotta e divisa, dove l’assenza di moralità nei confronti delle donne, la mancanza di compassione verso i corpi diversi, e la ricerca sfrenata del potere personale a costo della corruzione e dei favoritismi, rivelano un mondo in cui i valori umani sono stati irrimediabilmente compromessi».

La riflessione

«Il concept della produzione non vuole essere un semplice atto di denuncia, ma piuttosto un invito a una riflessione profonda sulla nostra società contemporanea, sui nostri angoli ciechi e sulle crepe che ancora oggi dobbiamo sanare», prosegue il regista, «In questa interpretazione, la Spaccatura diventa non solo un tema narrativo, ma anche un elemento visivo e simbolico che permea l’intera messa in scena. Le scenografie giocano con linee spezzate e trasparenze, creando un’atmosfera di tensione e di incertezza che riflette l’animo tormentato dei personaggi. I costumi, realizzati con materiali di riciclo e tecniche di upcycling quali il patchwork e il boro-boro giapponese, accentuano questa divisione, utilizzando forme e colori che separano nettamente il mondo della corte, opulento e decadente, da quello di Rigoletto, oscuro e deformato. Anche le luci contribuiscono a sottolineare le fratture emotive e morali dell’opera, con giochi di ombre e tagli di luce che amplificano il senso di disagio e alienazione».

Info biglietti

Piazza Cavour, 15 - Bergamo
Tel. 035.4160 601/602/603
Apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 16.00 alle 20.00 (festivi esclusi)
Domenica e festivi solo nelle date di spettacolo, un’ora e mezza prima dell’inizio.

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