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Martedì 06 Luglio 2021
Accademia Carrara, nuovo corso: sbarca a Shanghai con 50 capolavori
Cinquanta capolavori in mostra al Bund One Art Museum da agosto all’inizio del prossimo anno. Nel piano di riallestimento del museo, nel 2022, previsto anche il recupero del giardino della pinacoteca.
Sono pronte a partire per la Cina una cinquantina di opere dell’Accademia Carrara, destinazione Shanghai. Provenienti in buona parte dalla collezione permanente, con l’aggiunta di qualche pezzo pescato nei depositi, sono capolavori rappresentativi di cinque secoli di pittura, dal Quattrocento all’Ottocento, uno spaccato significativo del patrimonio della pinacoteca bergamasca. Resteranno esposti dal 12 agosto sino ai primi giorni di gennaio 2022 nelle sale del Bund One Art Museum di Shanghai. Una mostra interamente dedicata alle opere della Carrara, che sarà inaugurata pochi giorni dopo la chiusura della celebrata esposizione su Monet, in corso nel museo cinese, allestita con i prestiti provenienti dal Marmottan Monet Museum di Parigi . L’evento sarà presentato nel corso di una conferenza stampa nella quale sono attesi il ministro della Cultura Franceschini e l’ambasciatore italiano in Cina.
Bergamo diventa ambasciatrice dell’arte europea a Shanghai, come lo è stata in Australia e negli Stati Uniti durante i lunghi anni della chiusura per restauro. Una scelta dettata dalla necessità di far fruttare il patrimonio artistico, oltre che di aumentarne la visibilità all’estero. I prestiti di opere d’arte ai musei asiatici sono ben retribuiti, lo stesso accade nei paesi arabi, dove si stanno aprendo «filiali» dei principali musei del Vecchio Continente. Così la Carrara dovrà rinunciare per cinque mesi ad alcune delle sue opere più importanti ma avrà il suo tornaconto in un momento in cui si rende necessario guardare al futuro in un’ottica di rinnovamento.
Il progetto di rinnovamento
Si inserisce in questo contesto il riallestimento delle sale espositive della pinacoteca, cui sta lavorando una commissione scientifica composta da storici dell’arte di chiara fama e funzionari della Sovrintendenza. Il team sta studiando come ridurre il numero delle opere esposte, ripensandone la distribuzione nelle sale. Non sono previsti interventi strutturali, ma il corpus sarà sfoltito, nuovi colori alle pareti e nuove didascalie per illustrare i dipinti proposti ai visitatori secondo un ordine cronologico che ricalcherà l’attuale. Il tutto avverrà nel 2022, in tempo per dare il via, nel gennaio del 2023, all’apertura dell’anno in cui Bergamo e Brescia saranno Capitale italiana della Cultura.
Il progetto di rinnovamento, a cura dell’architetto Ravalli, riguarderà anche il recupero del giardino dell’Accademia Carrara, chiuso al pubblico da lungo tempo. Quello spazio terrazzato che sale verso Città Alta costeggiando via della Noca. Un valore aggiunto per il museo, che vedrebbe ampliarsi gli spazi di visita e sosta a disposizione del pubblico . L’intenzione è realizzare nel giardino, recuperando uno stabile abbandonato, anche quella caffetteria che in Carrara è sempre mancata. Dalla Soprintendenza il via libera al progetto è già arrivato, ora si tratta di trovare le risorse, un impegno aggiuntivo per la Fondazione Accademia Carrara. Il riallestimento, è noto, è stato voluto per dare maggiore «appeal» alla pinacoteca ma anche in nome di una sostenibilità economica messa a dura prova dai tempi che corrono. Tenere aperto il rinnovato museo costa più di prima, e il Covid – tra chiusure forzate e mostre stroncate sul nascere, come quella dedicata a Peterzano – ha drasticamente ridotto il numero di visitatori. «Valorizzazione del patrimonio, flessibilità e attrattività dell’offerta espositiva, sostenibilità gestionale»: così il sindaco Gori, presidente della Fondazione, aveva motivato il nuovo restyling della Carrara.
La mostra in via di allestimento costruita intorno all’autoritratto giovanile di Rembrandt, prestato dal Rijksmuseum di Amsterdam, sarà una piccola prova generale. Dialogherà con una selezione di dipinti olandesi e italiani di proprietà della pinacoteca, opere normalmente non esposte, e sarà l’occasione per raccontare la storia del museo attraverso i suoi collezionisti. Visitabile dal 9 luglio al 17 ottobre vuole essere un antipasto delle iniziative futuro della Carrara nuovo corso.
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