T rent’anni fa, nella notte tra il 7 e l’8 giugno 1990, moriva Cesare Bortolotti, presidente dell’Atalanta. Fatale un incidente d’auto a Predore, a pochissimi metri da casa. Il presidente stava rientrando dopo una serata con gli amici e la sua Mercedes scivolò su una pozzanghera, andando a sbattere violentemente contro un muretto. Ricordiamo il presidente Bortolotti con un racconto di Stefano Corsi, che trae spunto da una fotografia di Paolo Magni che lo ritrae con Glenn Stromberg, il «capitano» .
«Q uesti due uno so chi è, ma l’altro?». «Giacomino, in italiano si direbbe diversamente...». «Ok, scusa. Ma mi dici chi è l’altro?». Papa Tommaso distoglie lo sguardo rapidamente dalla sua riunione in smart-working (l’azienda le ha prorogate fino al 30 giugno) e con un colpo d’occhio riconosce Cesare Bortolotti e Glenn Stromberg. La foto è bella. Un foto da ritiro estivo, o comunque da amichevole. «Su quei due lì, la so lunga, ma tu quale conosci?». «Ovvio, papà, conosco Stromberg, il capitano biondo». «Per la mia generazione, fu un mito, sai?». «Tipo Ilicic per la mia?». Papà Tommaso ci pensa un attimo. Non vuole sbagliare le parole. Poi, risponde: «No. Non tipo Ilicic. E ti spiego perché».