Inter-Atalanta, l’avversario da leggere è Dzeko. Dalle bombe di Sarajevo ai gol (sempre tanti) in mezza Europa

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Q uattro giorni dopo aver battuto il Sassuolo, per l’Atalanta c’è il primo scontro diretto della stagione, a San Siro contro l’Inter. Banco di prova per capire a che punto è la squadra di Gasperini. Di fronte gli uomini di Simone Inzaghi, arrivato a Milano con il complicato obiettivo di non far rimpiangere uno come Conte. Ha perso Lukaku, ma ha trovato Edin Dzeko. Il cigno di Sarajevo. Vi raccontiamo la sua storia. Nasce, appunto, a Sarajevo, il 17 marzo 1986. A soli sei anni nella sua città inizia il più lungo assedio della seconda parte del Ventesimo secolo. Un periodo durissimo, con il padre a combattere al fronte, cibo e acqua che scarseggiano. Vive con altre dodici persone nella casa dei nonni, in periferia, dove si è rifugiato con la famiglia. “Nessuno restituirà l’infanzia a me e ai miei amici”, dirà Dzeko. Il calcio è l’unico passatempo decente per i bambini della zona, ma diventa in breve tempo un passatempo troppo rischioso: in tredici ne muoiono a causa del lancio di una granata a ridosso di un campo in cui si stava svolgendo un torneo giovanile improvvisato. Fortunatamente Edin non c’era, grazie alla madre, che gli vieta di uscire di casa.