I l compagno Igor è pronto a varcare la cortina di ferro e a giocare in quella squadra dal nome curioso: Atalanta. Due anni prima ha vinto un po’ a sorpresa nientemeno che il Pallone d’oro, terzo sovietico della storia dopo Lev Jashin e il mito della Dinamo Kiev, Oleg Blokhin. Dove gioca pure lui, tra l’altro. Il coronamento di un 1986 indimenticabile, segnato dalla conquista della Coppa delle Coppe e da una tripletta al Belgio nei mondiali di Messico. Peccato che gli avversari di reti ne fanno 4 e volano ai quarti, complice un arbitraggio a dir poco discutibile.