Caudano, le riflessioni dopo una notte insonne e un «assist» che arriva dal Papu, in diretta con Bobo Vieri

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I l sorriso tarda a tornare: le Marche e la Lombardia, le sue regioni, purtroppo sono affratellate dalle previsioni che le vogliono ultime nell’uscire dall’emergenza; la scuola chissà per quanto resterà chiusa e costretta agli artifici on-line; il calcio sogna di riprendere ma ad ogni capitolo del sogno capisce che è più difficile. E non solo, talvolta il professor Caudano aggiunge le considerazioni amarissime che va facendo sulla sua vita e che proprio il virus favorisce: questa notte, per esempio, in una di quelle pozze di insonnia che la clausura finisce per produrre, si è chiesto perché a lui dell’epidemia non importi gran che. E si è risposto con implacabile durezza: «Perché la tua vita è pressoché inutile, e le cose inutili hanno poco valore. E le cose di poco valore si possono perdere nell’indifferenza di tutti: non hai né moglie né figli, non sei responsabile di nessuno, nessuno ti piangerebbe. Non ti importa di morire perché sei solo, e l’evento non riguarderebbe che te. L’unica istituzione che si accorgerebbe della tua mancanza sarebbe la scuola. La quale, però, non farebbe una piega, e in mezza giornata ti sostituirebbe. Fine».