«S egni il rigore?». La domanda arriva a bruciapelo, nel bel mezzo dell’attesa del responso del Var, praticamente allo scadere di una partita di Champions che stai perdendo 1-2 in casa. Dominik Szoboszlai ha già la palla sul dischetto, se segna il Lipsia pareggia: la provocazione arriva da Neymar, uno che deve non deve essere proprio un mostro di simpatia, mentre tutto intorno quelli del Paris fanno pressione sull’arbitro. Szoboszlai guarda il brasiliano e replica «sì», senza fare un plissè. Lui torna alla carica con la solita faccia da sberle: «Sicuro?». La risposta non ammette repliche, tagliente come un rasoio: «Io non sbaglio mai». Poi va sul dischetto e fulmina Donnarumma per il 2-2 finale.
Se volete capire questo gioiellino ungherese che a ottobre compirà 22 anni dovete partire da qui: classe e tecnica sopraffina e personalità glaciale da veterano. Nel match d’andata alla Red Bull Arena mister Tedesco l’ha mandato in campo negli ultimi 20 minuti al posto di Dani Olmo (altro giocatore dal tasso tecnico superiore alla media) e si è fatto notare, eccome. Ha messo il piede in tutte le azioni pericolose del Lipsia da lì al 90° (e pure nel recupero, ahinoi...) e colpito una traversa di testa.