Discussione al bar, e il prof. Caudano sfoga la sua ansia per il futuro (e la gratitudine per Gasp, insegnante di sogni)

storia. Il racconto di Stefano Corsi

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I l professor Caudano è uno che non mostra le sue antipatie. Le soffoca. Si rimprovera semmai di provarle, e le addebita alla sua mancanza di elasticità. Così, al bar di Claudio, mai nessuno si era accorto di quanto poco gli fosse simpatico un certo Demetrio, geometra del Comune saccente e chiacchierone. Uno di quelli che parlano tanto e su tutto. E che ti spiegano anche le cose che sai tu più di lui. Quasi quasi, anche le tue idee. Il buon Elvio era paziente anche con lui, abbozzava, mai uno scatto di impazienza. Il retropensiero, che Demetrio aveva il diritto di essere come era e che non spettava a lui giudicare. Perfino nei due lunedì successivi alle partite contro il Torino. Cinque punti e due rigori buttati contro una squadra bruttina e spigolosa, per l’Atalanta. Si dà il caso che Demetrio tifi Torino. Legittimo, tanto più in Piemonte. E che tutte e due le volte non fosse proprio stato simpaticissimo, con il professor Caudano. All’andata, oltre tutto, il Toro di Vanoli sembrava poter nutrire ambizioni, e aveva avuto giocate capaci di mettere in crisi la trequarti di Gasperini. Sicché Demetrio aveva un poco maramaldeggiato, giungendo allo sproposito di dire che di profeti non ne esistono e che il Torino poteva essere la nuova Atalanta. Dopo la gara di ritorno (rigore decisivo sbagliato da Retegui, come da Pasalic all’andata) il geometra aveva sibilato che i rigori, anche quando te li regalano, sono doni da saper scartare. Il mite Elvio si era dovuto mordere la lingua per non obiettare che il rigore era abbastanza netto e che, soprattutto, ce n’era un altro, nettissimo. Aveva timidamente sorriso e aveva solo aggiunto che il calcio è così, e che a lui, comunque, il Torino ricordava sempre la rete incredibile di Ilicic di qualche anno fa. Quella sì, indimenticabile. Non le due sfide di quest’anno, partite come tante. “Uno a uno e palla al centro”, l’aveva salomonicamente risolta Claudio, compagno delle elementari di Demetrio e recente amico di Elvio. Peccato che questa mattina, a metà settimana fra lo 0-5 di Empoli e la partita contro il Venezia, forse su di giri per la vittoria del Torino sul Milan (pur propiziata da una autogoal ridicolo dei rossoneri e da una loro distrazione nel finale, e tutto sommato bugiarda, visto l’assedio condotto dal diavolo alla porta granata per tutta la ripresa), Demetrio ha iniziato a pontificare senza darsi limiti, persino su Gasperini.