Verona-Atalanta, match analysis. 7 grafiche per studiare la novità di Gasp: gioco lungo e i trequartisti crescono

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I l lunch match della domenica, che ha visto contrapposte Atalanta ed Hellas Verona, ci da modo di testare un nuovo tipo di Match Analysis, meno legata alla cronaca della partita (della quale sapete già tutto) e più centrata sugli spunti offerti del match.

Il modulo

Il primo tema di giornata l’ha offerto Gasperini. Pur volendo sottrarci dall’analisi tradizionale, in questa occasione non possiamo non soffermarci sulle formazioni iniziali e soprattutto dal modulo tattico utilizzato dal tecnico di Grugliasco. La contemporanea assenza di Hateboer e Gosens ha spinto il mister nerazzurro a schierare l’Atalanta con il 4-2-3-1 (immagine sopra). Mossa più che azzeccata, perché il Verona è rimasto sorpreso per almeno una ventina di minuti, e nel corso dell’intera gara è stato limitato a sole 3 conclusioni, di cui una sola nello specchio della porta (xG 0.15). L’Atalanta è risultata solida nel blocco centrale (Romero e Palomino), e un po’ più compassata nella spinta sugli esterni (Djimsiti a sinistra e Toloi a destra). Freuler (in marcatura su Veloso) e de Roon (principalmente su Barak) hanno fatto muro davanti alla difesa e messo ordine ai possessi. Zapata è stato il riferimento centrale. Il colombiano ha faticato ad inizio gara ad adattarsi ed a proporsi anche risalendo il campo, ma poi ha preso le giuste misure a Lovato (il marcatore predisposto da Juric) ed è risultato determinante.