L’ Atalanta di scena al Penzo contro il Venezia ha fatto quel che doveva fare. Pur giocando una partita su ritmi più compassati rispetto a quelli a cui i nerazzurri ci hanno abituati, la squadra di Gasperini ha incassato i tre punti in palio, ha segnato due reti, e soprattutto non ne ha subite. Per regolare il Venezia ai nerazzurri è bastato giocare senza strafare, accelerando nei momenti chiave della partita (gli inizi dei due tempi di gioco), e controllando poi una volta ottenuto il doppio vantaggio. Questa volta il dominio del possesso palla non si è trasformato in eccesso di controllo, e non ha creato particolari problemi all’Atalanta. In una gara “normale” per molti dei giocatori di Gasperini, è stato ancora una volta Retegui a mettersi in mostra e a trascinare la squadra. Mateo ha segnato il gol del 2-0 con un cucchiaio perfetto, ed è stato il protagonista di molte azioni offensive dei nerazzurri, aggiudicandosi ancora una volta il premio di “man of the match”.
Le due squadre si sono affrontate con gli undici iniziali mostrati in grafica qua sopra. Per entrambi i tecnici il modulo utilizzato è stato il 3-4-2-1, che ha reso “scontate” le marcature adottate dai nerazzurri per zone di campo. Negli undici iniziali, non ci sono state sorprese per quel che ha riguardato la formazione iniziale schierata da Gasperini, condizionato nelle scelte dalle tante assenze che hanno falcidiato sopratutto il reparto arretrato. Per il tecnico dei lagunari Di Francesco, le novità principali sono state rappresentate dalla scelta del portiere, con Stankovic che ha sostituito il titolare Joronen, protagonista di qualche incertezza di troppo nelle ultime uscite degli arancio nero verdi. In parte, anche l’utilizzo dal primo minuto Sagrado sulla corsia di destra ha costituito una sorpresa, essendo l’esterno belga stato impiegato per soli 54 minuti in campionato, prima della sfida contro i nerazzurri.