Torino-Atalanta 3-0, match analysis. Senza ricambi in difesa, con l’attacco che non incide: Gasp è disarmato

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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A rchiviata la pratica Europa League con la prima posizione nel gruppo D matematicamente conquistata dai nerazzurri, i ragazzi di Gasperini avrebbero dovuto sistemare la classifica in campionato, proprio a partire dal match contro il Torino. L’Atalanta ha invece dato vita alla peggior prestazione dell’era Gasperini e se n’è tornata a casa con tre reti subite. Una classifica che se prima della sfida di lunedì era già “complicata”, ora lo è ancor di più, con i nerazzurri risucchiati nelle sabbie mobili del centro classifica e con uno score che recita preoccupante che recita così : 6 gare vinte, 6 gare perse, 2 pareggiate. La sfida contro i granata non era di certo la partita ideale per ripartire, Non lo sarebbe stato nemmeno se l’Atalanta l’avesse affrontata a ranghi completi, ma è diventata ancor più complicata per via delle tante assenze che ancora una volta hanno colpito i reparti d’attacco e di difesa della squadra nerazzurra.

Fuori Scamacca, Tourè, Palomino, Toloi, e con De Ketelaere e Kolasinac convocati ma non in perfette condizioni, l’Atalanta ha dovuto fare i conti con l’infortunio di Djimsiti, ed ha giocato per 75 minuti con una difesa improvvisata. Così, una partita assolutamente da vincere visto i risultati delle dirette concorrent si è trasformata in un incubo per la squadra nerazzurra, che ha dato vita alla peggior prestazione stagionale, ma che potremmo anche definire una delle peggiori dell’era Gasperini.

Ma cominciamo con ordine, confrontando le statistiche con le quali le due squadre si sono presentate alla sfida, ovviamente rimarcando che Gasperini e Juric sono accumunati dalla stessa filosofia di gioco e praticano lo stesso modulo : 3-4-2-1.

Se l’Atalanta aveva (ed ha) sin qui avuto qualche problema davanti (1.37 xG di media a partita e 1.06 gol), anche il Torino non era stato capace di dare peso al suo gioco offensivo (1.06 xG e 0.77 gol di media) nonostante l’innesto di Zapata. Per il resto le due squadre avevano dati simili per quanto riguardava il possesso palla (circa il 50% per ciascuna squadra), per utilizzo dei lanci lunghi (circa 9 a testa), per i cross effettuati (17 a 15 in media a favore dell’Atalanta), per il pressing offensivo (PPDA 10.5). Qualche differenza invece la mostravano nel numero di duelli ingaggiati (225 a 202 in favore dei nerazzurri), con una percentuale di vinti che deponeva a favore dei ragazzi di Gasperini (51% a 46%). Aspetto questo tutt’altro che trascurabile in una gara che poteva prevedersi intensa ed esasperata sotto l’aspetto agonistico.

Gasperini non ha rinunciato a schierare la difesa a tre nemmeno di fronte ad assenze pesanti che hanno colpito il reparto arretrato, ed ha abbassato de Roon nella posizione di braccetto di sinistra. Davanti spazio al terzetto formato da De Ketelaere-Miranchuk-Lookman, con il belga schierato da punta centrale. Di contro, Juric ha arretrato Tamezee a completare il terzetto di difensori. Ricci è partito dalla panchina, mentre in attacco Vlasic ha agito alle spalle della coppia Sanabria-Zapata.

I primi minuti di gara tra Atalanta e Torino non hanno visto le due squadre giocare su ritmi esasperati. Le due squadre si sono annusate, hanno sistemato le marcature, ed hanno cercato di capire la disposizione e gli accorgimenti tattici dei due allenatori.