L’ Atalanta di Gasperini è riuscita a sbancare l’Alvalalde di Lisbona nel big match di giovedì sera, che vedeva opposte la prima è la seconda forza del gruppo D di Europa League. I nerazzurri hanno vinto per 2-1 una partita a due facce: letteralmente dominata nei primi 45 minuti; con qualche difficoltà in più nella ripresa, dove i nerazzurri hanno cercato di controllare i ritmi di gioco e risparmiare qualche energia che verrà buona nella gara dell’Olimpico. Nel complesso, chi ha assistito alla partita non può che essere soddisfatto per quanto fatto da Gasperini e i suoi ragazzi, perché la prova di forza esibita nella prima frazione di gioco ha ridotto al ruolo di “comparsa” una delle squadre favorite alla vittoria finale.
Cominciamo dunque ad addentrarci nei temi di questa seconda parte di analisi partendo dalla grafica che illustra le posizioni medie delle due squadre in fase di possesso. Il 3-4-2-1 teorico (o 3-4-3) praticato dalla formazione di Amorim, si è tradotto in un 3-6-1 (ci riferiamo all’undici di partenza) che merita una spiegazione. Le posizioni medie dei bianco verdi sono state condizionate da un primo tempo dove i trequartisti sono stati assorbiti sulla mediana (per via delle difficoltà incontrate in fase di sviluppo), mentre nella ripresa, l’ingresso di Catamo (21) ed Edwards (10), assieme ad un diverso atteggiamento in fase di non possesso dell’Atalanta (poi ci torniamo), ha consentito una gestione diversa della palla per i ragazzi di Amorim, ed ha ridato allo Sporting una forma più “consona” al modulo adottato.