A ll’Atalanta di Gasperini non resta altra via che quella del campionato per tornare in Europa. Dopo l’eliminazione nei quarti di finale di Coppa Italia per mano dell’Inter, i nerazzurri dovevano dunque prontamente rimettersi a guadagnare punti, e per farlo dovevano sbarazzarsi del Sassuolo di Dionisi nell’anticipo del sabato sera. Prima della sfida contro l’Atalanta, la squadra neroverde era stata protagonista della roboante vittoria di domenica scorsa a San Siro contro il Milan, che aveva fatto dimenticare la striscia di ben 6 sconfitte consecutive (Bologna, Empoli, Inter, Sampdoria, Fiorentina e Lazio), ed un pareggio (Monza) che l’avevano preceduta. Vincere aiuta a vincere, recita un vecchio adagio calcistico, e così il Sassuolo dopo il Milan ha sconfitto anche l’Atalanta, approfittando questa volta di un abbaglio che ha colpito l’arbitro Marcenaro e la squadra VAR, che hanno decretato l’ingiusta espulsione di Maehle al minuto 29, ed hanno regalato circa 70 minuti di superiorità numerica alla squadra neroverde.
Cominciamo dalle formazioni. Ad inizio gara Gasperini ha messo a “riposo” il tridente, ed ha optato per una formazione più prudente che ha visto schierati contemporaneamente Koopmeiners, Ederson e de Roon, con i primi due che si sono alternati sulla trequarti nella fase di possesso. Il modulo utilizzato dal tecnico di Grugliasco è stato il 3-4-1-2, che ha visto confermati i due esterni ed il blocco di difesa già proposti martedì sera, mentre in avanti il danese Hojlund è stato affiancato da Lookman. Per Gasperini in panchina restava un nutrito pacchetto di alternative da utilizzare a gara in corso.