S e il mese d’agosto per tanti di noi equivale ad un periodo di meritato riposo, per i club di calcio di tutta Europa non lo è affatto. I campionati dei paesi alle latitudini estreme del continente sono già iniziati, mentre altri come la ricchissima Premiere League lo faranno nel prossimo weekend, ed altri ancora nel giro di qualche giorno o settimana, come la nostra Serie A. Ancor più frenetica è in questo periodo l’attività degli uomini di mercato, tra obiettivi da centrare ed esuberi da piazzare prima del fatidico esordio.
Avendo da tempo perso lo scettro di campionato “più nobile” d’Europa, la Serie A si deve accontentare di ciò che cade “dal tavolo” dove prima hanno mangiato le big continentali. I campioni si accasano da anni nella terra d’Albione, o cercano compensi stratosferici negli sconosciuti club della penisola arabica. Ai nostri non resta che ingegnarsi nello scovare profili giovani, che comunque, se diventeranno campioni a tutti gli effetti, lasceranno presto il nostro campionato. La situazione di Hojlund, che passerà al Manchester United, disposto a moltiplicare l’ingaggio del giocatore, è esplicativa in questo senso. Nonostante tutte queste difficoltà, il club dei Percassi si è mosso finora molto bene. Si è liberato di alcuni giocatori che non rientravano più nei piani tecnici (su altri esuberi c’è ancora molto da fare), ed ha cominciato ad operare in entrata colmando le lacune del suo organico. I media ed i tifosi sono tentati in questo periodo di fare dei bilanci non solo dal punto di vista economico, argomento questo che pare attrarre sempre più appassionati seppur la conoscenza delle dinamiche resta assolutamente parziale, ma anche dal punto di vista tecnico. Si cerca di “misurare” in qualche modo cosa si è perso con la partenza di un giocatore e cosa si è guadagnato con l’arrivo di un altro.