T ra occasioni mancate, e una gara non disputata, nel giro di un mese l’Atalanta era scivolata dalla quarta posizione, occupata in solitaria, alla sesta, tallonata proprio dal Napoli di Calzona. La partita del Maradona si presentava come uno spartiacque nella stagione dei nerazzurri. Una di quelle partite che non si devono assolutamente perdere e che se si riescono a vincere valgono doppio, perché si ricaccia a distanza una pretendente all’Europa. È vero che, dopo il ciclo terribile, per i ragazzi di Gasperini sono in calendario una serie di impegni sulla carta più “abbordabili” rispetto alle sfide affrontate nell’ultimo mese. Ma è altrettanto vero che un conto è farlo con l’obbligo di vincere, altra cosa è farlo amministrando un vantaggio di qualche punto su chi sta dietro. Oltretutto, i nerazzurri saranno d’ora in poi chiamati a giocare con una cadenza quasi regolare (ogni tre giorni), e questo toglierà sicuramente qualcosa dal punto di vista delle energie fisiche e mentali. Con la netta vittoria del Maradona, però, l’Atalanta ha blindato la sesta posizione in classifica, staccato il Napoli, ora a cinque lunghezze, e al contempo non ha mollato la presa sulle squadre che le stanno davanti e sono impegnate nella rincorsa ai posti Champions.