“L a Coppa Italia resta un nostro obiettivo stagionale”. Così, senza nemmeno troppi giri di parole, Gasperini aveva mandato un messaggio ben preciso ai suoi nell’intervista del pre partita. Per chiunque fosse sceso in campo non c’erano alibi. La sfida contro il Cesena andava vinta, perché l’Atalanta ha fame e non rinuncia a nulla. Per quello che si è poi visto, i nerazzurri utilizzati si sono ben guardati dal sottovalutare le parole del tecnico di Grugliasco, e nonostante le differenze tra la 5ª di B, e la capolista di A sono parse da subito evidenti, Retegui e compagni hanno profuso impegno e attenzione per i 92 minuti della sfida, che hanno vinto con un tennistico 6-1.
Per metà “titolari”, per metà “riserve”. Così Gasperini ha schierato la sua Atalanta per affrontare il Cesena. Andavano di fatto preservati quelli che fin qui avevano giocato di più, preservandoli da possibili infortuni, e bisognava concedere minuti a chi invece aveva giocato meno. Come da tradizione per Gasperini, si possono fare delle rotazioni, ma non ritocca il modulo, che anche contro la squadra di Mignani è rimasto il classico 3-4-2-1. Il tecnico cesenate ha deciso di schierare i suoi a specchio, anche se per quel che si è visto, essendo le due squadre mosse da principi di gioco diversi, la scelta non ha di certo ripagato il tecnico dei romagnoli.