L’Atalanta torna a Genova, e il Genoa è casa di «Gasperson». Tutta la storia: i successi, le tensioni, le vittorie, gli addii

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E pensare che la prima volta ci aveva lasciato la panchina. Domenica 5 dicembre 2004, il Crotone neopromosso arriva al “Ferraris” per la prima volta nella sua storia a incontrare altri rossoblu, quelli del Genoa che inseguono la capolista Empoli staccati di solo 2 punti. I calabresi invece sono ultimi a quota 14 in compagnia di Bari e Venezia: sulla loro panchina c’è Gian Piero Gasperini, al suo debutto in B con quella squadra che qualche mese prima ha portato tra i cadetti. La formazione non è affatto male: in porta c’è Mirante e poi Gastaldello, Konko, Paro (in pratica il blocco della Juve primavera che il Gasp aveva condotto un paio d’anni prima alla vittoria nel Viareggio), davanti un tal Juric destinato anche lui a legare la sua storia con quella del Genoa. Che, detto per inciso, vince a un quarto d’ora dalla fine con una rete di Giovanni Tedesco che vale agli uomini di Cosmi il primo posto e a Gasperini l’esonero. Sofferto: “E’ stata una scelta tecnica, siamo ultimi in classifica e non poteva essere altrimenti” spiega il presidente calabrese Raffaele Vrenna. Sulla panchina del Crotone tocca così a un ex nerazzurro, Andrea Agostinelli che tra alti e bassi non riesce mai a portarlo davvero fuori dalle secche. A metà aprile perde male a Terni e si dimette: Vrenna richiama in fretta e furia il Gasp che nelle restanti 9 partite non ne perde una e fa 19 punti. I calabresi chiudono così la prima stagione in B a quota 53 punti e a 5 di distanza dalla quartultima: 33 li ha fatti Gasperini. In estate succede il patatrac, il Genoa si ritrova dalla A conquistata sul campo alla C1 per illecito sportivo: tempo un anno e torna tra i cadetti passando per dei sofferti playoff decisi da un rigore al 90° in quel di Salerno e una rete a 5 minuti dalla fine al ritorno delle semifinali.