C ome da pronostico, l’Atalanta si è agevolmente sbarazzata degli austriaci dello Sturm Graz e si è conquistata l’accesso alla seconda fase di Champions League. Non sappiamo ancora se la squadra di Gasperini dovrà disputare lo spareggio per approdare agli ottavi di finale della competizione, o vi accederà direttamente qualificandosi tra le prime otto, ma abbiamo la certezza che i nerazzurri, con la testa sgombra grazie alla cinquina rifilata ai bianconeri martedì sera, si faranno valere anche a Barcellona, contro una squadra che seppur già qualificata tra le prime otto non è abituata a fare regali a nessuno. La differenza importante di valori emersa dalla sfida tra Atalanta e Sturm Graz finisce con il relegare in secondo piano i temi tattici offerti dalla partita. In gare come questa, le capacità della squadra più forte finiscono con l’amplificarsi, per via delle carenze di quella più debole. Non essendoci stata partita, e basta il dato relativo agli xG per chiudere definitivamente qualsiasi discussione, non c’è però nemmeno stato il modo per capire se l’Atalanta è completamente uscita dalla sua fase involutiva che ne ha contraddistinto questo inizio d’anno, o meno. Per cui, piuttosto che crogiolarsi su statistiche “fuori scala”, che comunque gli amanti dei numeri troveranno sparse lungo questa seconda parte di analisi, andremo a cercare degli spunti di riflessione diversi, utilizzando un aspetto della prestazione dei nerazzurri, ovvero la parte finale della prima frazione di gioco, che sicuramente non avrà fatto felice Gasperini.