L a Serie A ha una capolista “provvisoria”. Il Napoli di Antonio Conte al momento occupa la prima posizione con 44 punti, ma avendo giocato tutte le 19 partite relative al girone d’andata, non può fregiarsi del titolo di campione d’inverno. Detta così sembrerebbe un ossimoro, ma in realtà non lo è. A tre lunghezze di distanza dai partenopei difatti segue l’Atalanta di Gasperini con 41 punti, ma con una partita giocata in meno e che quindi, virtualmente potrebbe appaiare il Napoli in vetta. Un passetto più dietro (40 punti) poi si trova “la favorita” Inter di Inzaghi, che di partite in meno giocate ne ha addirittura due, e che quindi potrebbe persino stare sopra alla coppia formata da Napoli e Atalanta. Oltretutto, la recente esibizione in Arabia Saudita sembra aver chiarito le idee persino ai bookmaker, con le quotazioni relative alla formazione di Bergamo in leggero calo (si parla di scudetto ovviamente… gli scaramantici incrocino pure le dita), e quelle relative ai nerazzurri di Milano in netta ascesa. Questo nonostante a Riyad sia scesa in campo “l’Atalanta due”, quella delle “seconde linee”, o una “formazione sperimentale”, chiamatela pure come volete. Per i media (alcuni), la differenza di qualità tra le due squadre è stata tale da poter chiudere lì il discorso al campionato. A Bergamo invece c’è qualcuno che la pensa in modo diverso, ed è per questo che al momento noi riteniamo più corretto parlare di terzetto di testa. Per l’Atalanta però, i prossimi quindici giorni saranno di quelli pesanti, belli densi di impegni su più fronti, e che non si potranno assolutamente fallire se si vuole puntare in alto. Di sicuro sotto le mura venete non si è abituati a stare in cima alla classifica di A, specialmente in questo periodo della stagione, e quindi si deve imparare un po’ tutti a gestire le cose in modo diverso da quanto si è fatto fino ad ora. Bisogna dunque cambiare il paradigma di pensiero, chi sta in vetta non può vivacchiare, è costretto a vincere, soprattutto quando non si è corso a sufficienza, ovvero non si è vinto così tanto da creare un distacco in punti da gestire. Detta così sembra quasi una presa per i fondelli per una squadra che ha inanellato ben undici vittorie consecutive, collezionando tra l’altro gli scalpi di Milan, Napoli e Roma, prima di essere fermata sul pari dalla Lazio. Però tutto questo non è bastato, per via delle sconfitte incassate ad inizio campionato. Soprattutto quelle evitabili contro Torino e Como.