L a sfida di Parma è stata foriera di indicazioni positive per l’Atalanta, anche e soprattutto in vista del prossimo impegno di Champions League che la vedrà apposta martedì sera allo Young Boys. I nerazzurri si sono imposti ai ducali con un rotondo tre a uno, costruito su una supremazia nel gioco sviluppato per catene esterne, oltre ad una superiorità piuttosto netta a livello qualitativo ed atletico rispetto alla squadra di Pecchia.
Iniziamo questa seconda parte d’analisi proprio con il descrivere come gli sviluppi sui due lati di campo hanno finito con il mettere in difficoltà la difesa del Parma prendendo spunto da uno dei primi possessi dei nerazzurri. Al secondo minuto, Toloi riceve in fascia con le spalle rivolte alla porta avversaria. Questa sua ricezione è il “frigger” che fa scattare il pressing di Cancellieri. Rafael ha comunque il tipo di posizionarsi in modo corretto con il corpo e di girare la palla verso l’interno in direzione di Ederson sul quale sta arrivando di corsa Estevez. Il brasiliano imbuca di prima sul lato sinistro dove in prossimità della linea laterale c’è Ruggeri libero di ricevere fronte alla porta. Matteo addomestica la palla in corsa e conduce mentre Coulibaly rallenta la sua corsa e gli si oppone. A questo punto l’Atalanta ha disinnescato la prima pressione del Parma e può proporsi con un attacco in velocità. Quando Ruggeri allunga la palla verso Lookman, aperto in massima ampiezza è Del Prato a dover uscirgli in contro (Coulibaly è stato saltato dal passaggio di Matteo), e tra lui e l’altro centrale difensivo dei ducali (Balogh) ci sono almeno 20 metri di campo dove si butta Ederson che non ha mai fermato la sua corsa.