La nuova Atalanta: alla scoperta di Godfrey. Velocità, recuperi, buoni piedi, duttilità: quel che serve a Gasp

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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P er presentare Ben Godfrey ai lettori di Corner ci siamo presi un po’ di tempo. Il primo acquisto stagionale dell’Atalanta non era affatto “sfuggito” ai nostri radar, e nemmeno avevamo sottovalutato la prima operazione di D’Amico e il suo staff, peraltro perfetta per modalità e tempi d’esecuzione, ma volevamo raccogliere più notizie possibili riguardo al difensore inglese, che ci è parso possedere caratteristiche interessanti, che contrastavano con una stagione, quella passata, vissuta tra alti e bassi.

Qualcosa di fatto sembrava non quadrare. Il ventiseienne difensore nato e cresciuto a York, sino a due stagioni fa considerato tra i più promettenti tra i pari ruolo inglesi, ed era già finito nel giro della nazionale maggiore. Ma poi non ha vissuto lo scorso anno una stagione da “titolare” nelle file dell’Everton, peraltro non un club di primissima fascia nella Premier League. Per capirne il motivo siamo dovuti risalire alla stagione precedente (2022/23). L’episodio chiave è accaduto il 6 agosto, quando la squadra guidata dal tecnico Sean Dyche ha debuttato a Stamford Bridge contro il Chelsea. Dopo 17 minuti Godfrey è uscito dal campo in barella a causa della frattura del perone rimediata in uno scontro di gioco.