J uventus ed Atalanta sono arrivate alla delicata sfida di domenica sera al Gewiss Stadium con stati d’animo completamente differenti. L’Atalanta di Gasperini da inizio dicembre aveva vinto una sola gara a Bergamo. La striscia delle ultime sei partite di campionato era altrettanto sconfortante : una sola vittoria, tre pareggi e due sconfitte, condite (si fa per dire) dall’eliminazione in Coppa Italia subita giovedì scorso per mano della Fiorentina, e dal grave infortunio subito dal totem offensivo Zapata. La squadra di Allegri invece si è presentata al Gewiss Stadium in forma smagliante. Dopo la sconfitta interna subita proprio contro la formazione di Gasperini il 27 novembre scorso, i bianconeri si sono rimessi in riga ed hanno ottenuto dieci vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta (contro la capolista Inter). Il mercato di gennaio gli ha regalato il tanto agognato totem offensivo Vlahovic, ed il centrocampista di rottura Zakaria, ed ha ridato slancio ed entusiasmo a tutto l’ambiente. Il copione della gara pareva dunque già scritto, con la squadra bianconera determinata a vincere lo scontro diretto valevole per la qualificazione alla prossima Champions League, mettendo l’Atalanta definitivamente fuori dai giochi. Così non è stato grazie alla prova di qualità dei nerazzurri, che hanno giocato una gara intelligente, dominata nel possesso palla (53% complessivo e 59% nel primo tempo) e che li ha visti anche ritrovare con continuità (21 tiri) e buona pericolosità (xG 2.30) la porta avversaria. La partita “perfetta” è stata rovinata solo da un episodio nell’ultimo minuto del tempo di recupero, quando la Juventus ha trovato il pareggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo.