Juventus-Atalanta, studio dei dati. de Roon «elastico», Pasalic su e giù: ecco la vittoria figlia della duttilità dei giocatori

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P er tradizione, giocare e vincere a Torino contro la Juventus corrisponde da sempre per l’Atalanta ad “un’impresa”. Il campo della Juventus, che si sia trattato del vecchio “Comunale” o del nuovo “Juventus Stadium”, ha frequentemente visto uscire dal campo a testa bassa i giocatori nerazzurri. Per diverse stagioni è stata troppa la differenza tra la “provinciale” (seppur regina tra queste) Atalanta, e la signora del calcio italiano. Ma da qualche anno, i nerazzurri hanno alzato l’asticella. La regina delle provinciali è diventata lo spauracchio dell’intera Serie A. Una squadra dal potenziale offensivo incredibile, che gioca a memoria, e che soffoca la manovra dell’avversaria di turno. I bergamaschi frequentano i piani alti, anzi altissimi della classifica, senza dimenticare che si è fatta conoscere ovunque anche in Europa. Ovviamente il regista di tutto questo è Gian Piero Gasperini con i suoi principi di gioco. Il tecnico di Grugliasco è stato l’uomo della svolta, in grado di cambiare la mentalità di una squadra, di un club e di una intera città.