Inter-Atalanta 4-0, match analysis. L’Atalanta è ancora un cantiere: c’è tanto da ricostruire

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a partita tra Atalanta e Inter si è giocata a mercato ancora aperto. Dopo circa tre mesi di rumors, trattative, ammutinamenti, giocatori approdati in nerazzurro in cattive condizioni fisiche, e altri non impiegabili perché arrivati nelle ultime ore, e con decine di milioni investiti, quel che si è visto a San Siro è stato sconfortante. Certo, di tempo per recuperare ce ne sarà parecchio, i nuovi dovranno assimilare i principi di gioco di Gasperini, e l’Atalanta crescerà. Probabilmente dalla prossima partita potrà schierare una linea difensiva “vera” e non raffazzonata, ma la prestazione complessiva è stata talmente desolante che è difficile salvare qualcosa dalla gara di venerdì sera. All’inter è bastato giocare nove minuti per segnare due reti, e passare il resto della prima frazione di gioco amministrando tempi ed energie. Ad inizio ripresa, mentre ci si aspettava qualcosa di nuovo là davanti, e soprattutto un’inizio “da Atalanta”, la squadra di Gasperini ha trotterellato e subito altre due reti senza che nemmeno l’Inter premesse sull’acceleratore. Per il resto poco o niente, con poco da salvare e Gasperini che per lunghi tratti ha seguito dalla panchina rassegnato. Ma procediamo con ordine dando uno sguardo alle formazioni che sono scese in campo.

Le formazioni

Nessuna sorpresa per l’Inter, che ha potuto contare su tutti i suoi giocatori ed è arrivata pronta alla sfida con l’Atalanta. Il tecnico meneghino ha schierato da subito Lautaro Martinez, recuperato in settimana, con l’idea di sfruttare i problemi che avrebbe avuto la linea difensiva del tutto inedita proposta dalla squadra di Gasperini. Per il resto, classico 3-5-2 con tutti i titolari in campo. Sul fronte opposto, il tecnico di Grugliasco oltre ad avere diversi problemi dietro (Kolasinac, Hien, Scalvini, Kossounou non disponibili e Toloi non al meglio), non ha dato fiducia al neo acquisto Godfrey, e si è dovuto quindi inventare la linea tre, che ha visto de Roon arretrato nella posizione di braccetto di destra, e Ruggeri in quella di braccetto di sinistra.