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ressione offensiva, fisicità e solidità, possono riassumere in modo lapidario le caratteristiche del Torino di Walter Mazzarri, prossimo avversario dell’Atalanta domenica sera in quel di Parma. Il tecnico livornese è alla guida dei granata dal gennaio del 2018, quando Urbano Cairo decise di esonerare il tecnico Sinisa Mihajlovic dopo il derby perso contro la Juventus. In quella stagione il patron granata aveva riposto grandi speranze per un ritorno in Europa dei granata, ma la sua squadra navigava a metà classifica, con un gioco poco spumeggiante e una serie infinita di pareggi (10 per l’esattezza). In quella stagione Mazzarri ha una buona partenza, raccoglie 8 punti nelle prime 4 gare (2 punti di media a partita), e 29 nelle 19 gare (1,52 punti di media) totali, portando il Torino al 9° posto in classifica.
Nella stagione seguente (2018/19) Cairo gli rinnova la fiducia con l’obbiettivo di far crescere la squadra e riportarla nuovamente in Europa. Il Torino frequenta per quasi tutta la stagione i piani alti della classifica e chiude al 7° posto con 63 punti (media 1,65 punti a partita), che per le note vicissitudini del Milan gli garantisce comunque il ritorno in Europa con un posto ai preliminari di Europa League. Un Torino solido, che ha la «fama» di brutta squadra. Ora vediamone le caratteristiche, che talvolta smentiscono il luogo comune.