Il Bruges ha messo in seria difficoltà l’Atalanta, ma il pareggio sarebbe stato più giusto: la match analysis

scheda. L'analisi di Gianluca Besana della sconfitta dell’Atalanta sul campo del Club Bruges.

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La delusione dei giocatori dell’Atalanta al fischio finale

C hi pensava che la sfida con il Bruges sarebbe stata una passeggiata nelle Fiandre si è dovuto ricredere molto presto. In Belgio i nerazzurri hanno faticato non poco contro una squadra dotata di buona qualità e capace di imporsi per intensità alla squadra di Gasperini. Nell’arco dei quasi cento minuti di gioco, l’Atalanta non è mai riuscita a trovare continuità nel proporsi in avanti e più spesso si è ritrovata a correre, o meglio, a rincorrere gli altri nerazzurri. La squadra di Hayen ha saputo adattarsi al gioco dell’Atalanta, imbrigliandola e creandole diverse difficoltà, che vedremo poi meglio nel corso della nostra analisi. Quando i nerazzurri - questa volta i nostri - nella parte conclusiva della gara, avevano domato l’impeto dei belgi, e la partita sembrava destinata a concludersi in pareggio – un risultato che avrebbe sì rimandato il discorso qualificazione alla gara di Bergamo, ma con un vantaggio a favore della squadra di Gasperini, che per quella gara punta ad aver recuperato qualcuno dei suoi – è arrivato l’arbitro Meler a complicare maledettamente le cose. A tempo scaduto, il fischietto turco ha infatti assegnato un rigore al Bruges per un fallo di Hien su Nilsson, del tutto inesistente. Il rigore è stato poi trasformato dallo stesso centravanti, mettendo così in salita la partita di ritorno al Gewiss Stadium che si giocherà la prossima settimana. La squadra di Gasperini dovrà vincere quella partita con almeno due gol di scarto per accedere agli ottavi di finale di Champions League. Una tegola in più per una squadra che gioca ogni tre giorni e avrebbe bisogno di concedere qualche pausa ai suoi giocatori, ma che continua a essere falcidiata dalle indisponibilità di diversi elementi chiave.