L a trentesima giornata di Serie A ha proposto il derby tra Brescia e Atalanta. La disparità dei valori in campo era prevedibile ed è diventata evidente con il trascorrere dei minuti. Per questo Gasperini, ha lasciato in panchina (Gomez, Feuler, Toloi, Palomino) o in tribuna (Ilicic e Muriel, che però era reduce dal trauma cranico) alcuni dei giocatori più importanti della rosa, ed ha effettuato un ampia rotazione, con lo scopo di testare e concedere minuti ai giocatori sin qui meno impegnati e far rifiatare quelli che di minuti ne hanno invece, giocati sin qui tanti. E proprio da queste rotazioni che parte la nostra prima considerazione. La rosa a disposizione di Gasperini è sufficientemente profonda e valida da poter sopperire anche le assenze più importanti. Le partite post pandemia ci stanno indicando proprio questo. Da Cagliari in poi, il tecnico di Grugliasco ha sfruttato a pieno le seconde linee e le risposte che sono arrivate dai giocatori chiamati in causa sono state sempre all’altezza. Cominciamo da Tamezè.
Tamezè è un interno di centrocampo che abbina alla quantità, una più che buona tecnica. Nella partita col Brescia è stato spesso l’uomo d’ordine del centrocampo nerazzurro ha completato 97 passaggi sui 106 tentati (91.5 % di precisione). 8 palloni recuperati e tanta sostanza, macchiati solo da un errore in uscita nella parte finale della gara, ma quando il risultato era in cassaforte ed ha subito un piccolo calo di concentrazione.