L’Atalanta «svuotata» e quei cambi senza effetti (o con danni): match analysis di una sconfitta che fa suonare l’allarme

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a sfida di Firenze ha dato indicazioni negative per l’Atalanta. I nerazzurri non solo sono usciti sconfitti dal confronto contro i viola, ma hanno giocato una partita priva di intensità, e con molti dei protagonisti abituali decisamente sottotono. Per l’intera durata della partita non si è mai vista l’Atalanta “ingiocabile” della prima parte della stagione, anzi nemmeno la sua brutta copia. In campo è scesa una formazione che non è stata mai in grado di imporre i propri ritmi così come spetterebbe ad una formazione di alta, anzi altissima classifica. Questa volta, nemmeno Gasperini è parso troppo lucido nell’esecuzione dei cambi, che hanno privato l’Atalanta dei riferimenti abituali nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno, ovvero nel secondo tempo. A parziale scusante del tecnico nerazzurro, sono da sottolineare le prove non eccezionali del tridente pesante schierato ad inizio gara, anche se di certo non poteva essere la soluzione migliore quella di levarli tutti e tre prima dei trentacinque (decisivi) minuti finali. Ma ora entriamo nei temi proposti dalla gara partendo dagli undici iniziali.

Per la sfida contro la Fiorentina, l’Atalanta ha potuto contare su due recuperi decisivi nell’economia di gioco nerazzurro, ovvero quelli di Retegui (schierato dal primo minuto) e Cuadrado, determinante nelle ultime uscite. Gasperini ha potuto optare per l’attacco pesante, schierando alle sue spalle Pasalic, in sostituzione dello squalificato Ederson. Modulo : 3-4-3.