D a una sosta per gli impegni della nazionale all’altra sono trascorsi 22 giorni, che hanno visto l’Atalanta giocare sfide decisive in campionato e in Champions League. Nella prima delle due competizioni, la missione della squadra di Gasperini era di recuperare parte del terreno perso in avvio di stagione. Nella seconda, bisognava cercare di fare più punti possibili per avvicinare quota 11, che a detta degli analisti consentirebbe all’Atalanta di approdare al secondo turno, prima di incontrare le big di Spagna. I nerazzurri hanno centrato entrambi gli obiettivi, e delle 7 gare ufficiali giocate ne hanno vinte 6 e pareggiata 1, quella contro il Celtic di Brendan Rodgers, dove solo la sfortuna ha impedito a Retegui e compagni di spingere la palla in rete, nonostante una produzione offensiva di ben 3.07 xG. La striscia di vittorie consecutive in campionato, compreso quella contro la capolista Napoli, ha consentito ai ragazzi di Gasperini di issarsi in seconda posizione in classifica, con 25 punti realizzati, e 1 un +16 per quel che riguarda la differenza reti. Ancora una volta l’Atalanta si è così presa la ribalta mediatica, con i giornalisti che a turno hanno fatto del loro meglio (o peggio) nel cercare di far ammettere a Gian Piero che i nerazzurri sono da considerarsi una legittima pretendente allo scudetto. Il mondo della serie A, come sappiamo bene, si regge su regole non scritte, che spesso confinano con la scaramanzia. Se non volete essere presi a brutte parole, non dovete mai chiedere ad un allenatore se la sua squadra può vincere lo scudetto, nemmeno quando il distacco della seconda in classifica è siderale. Ma noi la risposta la possiamo ottenere da soli con qualche ragionamento. Quindi proviamoci. La prima considerazione ovvia, ma che a quanto pare sfugge a molti, nasce dalla domanda relativa alla parte di campionato che si è sin qui giocata. 12 giornate sono o non sono sufficienti per capirci qualcosa ? La risposta è “ni”. Sono sufficienti per capire le debolezze e i punti di forza di una squadra, ma non lo sono per capire come questi ed altri fattori (infortuni, mercato, calendario, ecc. ecc.) possano mutare in positivo o in negativo nel lungo periodo.