I l percorso di crescita dell’Atalanta è proseguito a Torino. La squadra di Gasperini è uscita imbattuta dallo Stadium (3-3 il risultato finale), in una partita che ha dominato per diversi minuti, nonostante di fronte avesse una Juventus determinata a vincere a causa della penalizzazione inflittagli nel corso della passata settimana. Lo sappiamo tutti, il calcio è uno sport di squadra dove le motivazioni di chi va in campo giocano un ruolo determinante per riuscire a ottenere il risultato sperato, e la Juventus affrontata nella serata di domenica ne aveva parecchie per cercare la vittoria. Una squadra che crede di aver subito un torto (questo è il pensiero espresso di tutto il mondo Juventus) può reagire in due modi distinti ed opposti: di rabbia, buttando sul campo tutte le energie fisiche e mentali che i giocatori hanno a disposizione; oppure afflosciandosi alla prima difficoltà incontra, finendo per subire la classica imbarcata. Nella sfida contro i nerazzurri, la Juventus di Allegri si è trovata nella situazione peggiore. La partenza lampo degli uomini di Gasperini, in gol dopo 4 minuti, poteva essere determinante ai fini del risultato finale. I bianconeri invece sono stati in grado di reagire con orgoglio e determinazione. Lo hanno fatto riversando sul campo tutto ciò che avevano, sia dal punto di vista fisco (tra il 5° ed il 35° minuto di gioco la Juventus ha speso tantissimo sotto questo aspetto) che dal punto di vista mentale. La squadra di Gasperini, che era partita mostrando una buona qualità nei possessi (82% di passaggi completati al 5° del primo tempo), ha subito la reazione dei bianconeri senza riuscire a interrompere la continuità con cui gli uomini di Allegri hanno attaccato l’area di rigore nerazzurra.