Continua l’analisi sulla «costruzione dal basso» nel gioco del calcio. QUI potete leggere la prima parte.
N ella seconda parte di questo scritto, analizzeremo alcune statistiche che riguardano la costruzione dal basso, indagando in modo particolare i numeri che riguardano l’Atalanta, e approfondiremo il ruolo specifico del portiere in questa particolare situazione di gioco. Cominciamo però da dove avevamo concluso la prima parte. Analizzati i pro ed i contro della costruzione dal basso, dobbiamo sottolineare un ultimo punto. Uno dei motivi per cui si stigmatizza la costruzione dal basso, deriva dall’insegnamento dogmatico di alcuni principi di gioco nelle scuole calcio. Uno di questi è sicuramente quello che prevede di “non giocare la palla vicino alla tua porta”, che viene comunemente inculcato nella testa dei ragazzini. Questo principio non è di per sé sbagliato, ma è sicuramente incompleto. La palla non va giocata in prossimità alla porta quando facendo ciò si mette un compagno in una situazione difficile (sotto pressione), o si crea una situazione pericolosa in senso generale. E’ chiaro che l’applicazione di dogmi ormai sorpassati dai nuovi ritmi e da nuove situazioni di gioco, crea condizioni di “arretratezza di pensiero”, che poi si rifletteranno nello sviluppo dei giocatori. Fatta quest’ultima doverosa precisazione, passiamo oltre, ovvero, analizzando il perché si utilizzano i portieri nella costruzione dal basso. Utilizzare il portiere è vantaggioso. Come specificato in precedenza, l’estremo difensore non è quasi mai marcato e garantisce in questo modo superiorità numerica, oltre al vantaggio offerto dal fatto che il numero 1 può giocare la palla con la visuale completa e frontale del campo di gioco.