D iciamoci la verità. È tutto un po’ strano in questa rovente estate nerazzurra. Siamo ormai ad agosto, con la prima giornata di campionato alle porte, e mentre tutti si attendevano un mercato “di rinnovamento”, fatto di tanti colpi in entrata ed in uscita, in casa Atalanta non si è mosso nulla (o quasi). L’aria che si respira comincia ad essere pesante. Sa di cose vecchie o “tossiche”.
Cominciamo dalle cose vecchie. Non c’è stato nemmeno il tempo di rimettere la squadra in campo per le prime corse, che l’organico messo a disposizione di mister Gasperini ha perso Zappacosta, l’unico tra gli esterni a non essere messo in discussione. Il “solito” infortunio con degenza lunga del quale tutti avrebbero volentieri fatto a meno, visto come lo scorso anno questo tipo di situazioni hanno finito con il complicare in modo irrimediabile la corsa per l’Europa. Ma tant’è e tutti se ne sono fatti presto una ragione. Un po’ per assuefazione, ed un po’ per via delle parole ormai leggendarie del “vate”, che aveva tracciato le tre ipotetiche vie del destino nerazzurro.