Come segna, quando segna, perché (a volte) non segna: ecco cosa perde l’Atalanta se Retegui si ferma

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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M ercoledì pomeriggio, dopo due giorni e mezzo di riposo dalla sfida contro l’Inter, che ha chiuso la ventinovesima giornata di campionato, l’Atalanta è tornata a lavorare agli ordini di Gasperini. A causa degli impegni delle nazionali, il tecnico di Grugliasco si è trovato però privo di dodici elementi, e preparare la difficile trasferta di Firenze con l’organico dimezzato non è stata di certo la situazione migliore. Tra gli assenti, ovviamente c’era anche il capocannoniere del campionato, Mateo Retegui, poi rientrato prima del previsto dalla Germania a causa di un risentimento muscolare, che ora ne mette in dubbio la presenza alla ripresa contro la Fiorentina.

Il bomber nato a San Fernando è stato sicuramente uno dei trascinatori dell’Atalanta in questa stagione, ed il suo tempestivo acquisto a poche ore dall’infortunio che ha colpito Scamacca si è rivelata come una delle mosse più azzeccate della campagna trasferimenti estiva. A conferma di ciò è sufficiente dare un rapido sguardo alla sua scheda personale sul portale Transfermarkt, dove il bomber nerazzurro viene accreditato di un valore di mercato di 35 milioni di euro, che genererebbero per le casse nerazzurre una plusvalenza virtuale superiore ai 15 milioni di euro. In otto mesi trascorsi sotto la guida esperta di Gasperini, conditi da prestazioni importanti, il suo valore di mercato è cresciuto di circa il 41%, facendo registrare uno tra gli incrementi più alti tra i giocatori di A.