S e si vogliono approfondire i temi emersi dalla sfida tra Atalanta e Napoli, non si può non partire dalle parole di Gasperini, rilasciate ai microfoni di Sky qualche minuto dopo il termine della gara: “Se abbiamo pagato gli episodi difensivi? Effettivamente sul secondo e sul terzo gol abbiamo pagato gli episodi negativi da parte nostra, peccato perché la nostra prestazione è stata superiore all’avversario, anche se dicevate che c’è stato equilibrio. Ma non si possono fare regali, altrimenti si pagano. Ma ne usciremo ancora più forti”. Con questa dichiarazione Gasperini ha voluto sottolineare la prestazione dei suoi, che gara dopo gara (anche se non omogeneamente), stanno tornando su buoni livelli, e al tempo stesso ha voluto sottolineare gli errori commessi in determinate situazioni della partita, che hanno condizionato in modo decisivo il risultato. A questa analisi noi aggiungeremmo quello che si può identificare, nel bene o nel male, come una caratteristica dei nerazzurri di Gasperini, ovvero, quello di non saper leggere i momenti della gara e di conseguenza, adattarvisi. In questo, e solo in questo, la squadra di Conte è stata superiore. Tra la capolista e l’Atalanta non è emersa di fatto una qualità tecnica differente, o una proposta di gioco più valida, ma solo la capacità di capire e gestire meglio i vari momenti della partita.
La gara del Gewiss può virtualmente essere divisa in quattro grossi periodi. Il primo, corrispondente ai primi venticinque minuti gara, ha visto le due squadre confrontarsi con tanta intensità nella fase di non possesso. Il Napoli con l’intento di non far ragionare l’Atalanta con la palla tra i i piedi, e costringere i nerazzurri a forzare la giocata prima che questi riuscissero ad innescare i suoi attaccanti in velocità.