Como-Atalanta 1-2, match analysis. Il peggior primo tempo e la capacità di cambiare pelle: come funziona il 4-2-4

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a ventiduesima giornata di A ha visto l’Atalanta di scena a Como. I nerazzurri volevano mettere la parola fine al complicato inizio di stagione, almeno per quel che riguardava il campionato, e tornare alla vittoria dopo un digiuno che durava da quattro giornate. La squadra di Fabregas si è però dimostrata un ostacolo tutt’altro che semplice da affrontare per i ragazzi di Gasperini. Il Como aveva già sconfitto l’Atalanta nella gara d’andata, dimostrando di saper “prendere” i nerazzurri, ed anche nel match di ritorno ha dato del filo da torcere a Ederson e compagni, che l’hanno spuntata grazie ad un espediente tattico del tecnico di Grugliasco, e dopo un primo tempo pieno di difficoltà. Come vedremo nel corso di questa prima parte d’analisi, il coraggio di osare di Gasperini ancora una volta ha fruttato all’Atalanta tre punti preziosissimi.

Per ritrovare il successo in campionato Gasperini si è affidato al tridente formato dal serbo Samardzic, schierato alle spalle della coppia Lookman-Retegui (come mostrato dalle frecce). Dopo l’ottima prestazione del colombiano nella gara di Champions contro lo Sturm Graz, il tecnico ha confermato sull’esterno di destra Cuadrado, mentre la titolarità a sinistra è rimasta a Zappacosta. Il modulo utilizzato dai nerazzurri: il solito 3-4-1-2.