Come Gasp ha vinto anche questa, e l’importanza della qualità di Samardzic per Bellanova e i suoi assist

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L e soste del campionato sono vissute in modo bivalente dalle formazioni di A. Ci sono club che le vivono come uno stop che mette fine ad un periodo proficuo dal punto di vista dei risultati e delle prestazioni, e ci sono club per i quali la sosta è un vero e proprio toccasana. Un momento dove si pone fine ad un periodo pieno di risultati e situazioni negative, e dove si può ragionare in prospettiva futura, magari cambiando la guida tecnica (leggi Roma e Lecce). Per l’Atalanta questa sosta ha invece sfumature diverse. Pone fine ad un periodo eccezionale dal punto da ogni punto di vista (risultati e prestazioni), ma è anche propizio, perché consentirà ad alcuni giocatori nerazzurri di staccare la spina e recuperare energie, fisiche e mentali, dopo un vero e proprio tour de force. La vittoria contro l’Udinese, anche se arrivata al termine di una gara completamente diversa, ha lo stesso sapore di quella ottenuta ai danni del Monza. Una partita complicata che l’Atalanta ha saputo comunque vincere, esattamente come le squadre di vertice fanno nelle annate “buone”.

Così, al termine di una partita ruvida, vissuta tra una serie di pressioni organizzate e tanti duelli fisici, la squadra di Gasperini è riuscita a prevalere. Lo ha fatto anche con un po’ di fortuna, che l’ha assistita in occasione della traversa colpita da Payero al 18° minuto, e in occasione della sfortunata deviazione di Touré su cross di Bellanova al minuto 60°, che mettendo la palla alle spalle di Okoye, le ha regalato il gol della vittoria.