N el sabato di campionato, dove a farla da padrona era la sfida del Maradona tra Napoli ed Inter, era fondamentale per l’Atalanta battere il Venezia di Di Francesco, così da mangiare qualche punto alle due squadre che la precedevano in classifica. Per farlo occorreva sfoderare una prestazione da Atalanta pre gennaio, ovvero da squadra convinta e veloce, e invece a scendere in campo è scesa l’Atalanta compassata e bruttina di questo inizio 2025. Per cercare di mettere subito il Venezia alle corde Gasperini ha schierato il tridente più “pesante” a sua disposizione, lasciando da parte calcoli e tatticismi. Quindi, dentro subito Lookman, Retegui e De Ketelaere, ma all’Atalanta è mancato il “ritmo” da Atalanta, e così, minuto dopo minuto, si è fatta imbrigliare da un Venezia ordinato, che ha avuto anche alcune occasioni per poter vincere la partita. La squadra di Gasperini ha così rimandato l’appuntamento con la vittoria di fronte al suo pubblico. Vittoria che tra le mura del Gewiss manca ormai da 90 giorni, e probabilmente, visto la prestazione molto deludente sfoderata nel pomeriggio di sabato, dovrà da ora pensare a chi le sta dietro rispetto a chi le sta davanti. Sicuramente quella vista contro il Venezia non è una squadra da scudetto.
Diamo il rapido consueto sguardo agli undici iniziali. Per la sua Atalanta Gasperini ha scelto un 3-4-3 molto offensivo, con il tridente formato da Lookman, Retegui e De Ketelaere, e con Cuadrado - certamente più offensivo rispetto ad altri esterni - schierato da inizio gara. Di Francesco, che ha dovuto fare i conti con diverse assenze - Crnigoj, Sagrado, Stankovic, Sverko, Svoboda, Zampano - ha opposto un Venezia schierato con un 3-5-1-1 (5-4–1 senza palla). Una squadra comunque molto competitiva, con diversi giocatori “nuovi” - arrivati a gennaio -, che come vedremo hanno tenuto testa in modo attivo alla squadra di Gasperini.