L e partite che seguono quelle di Champions non sono mai facili. Non lo sono per due ragioni precise : lasciano tossine nelle gambe, perché giocare contro le formazioni più forti d’Europa come il Barcellona, richiede un grande dispendio dal punto di vista atletico, e lo sono anche dal punto di vista mentale, perché i giocatori devono resettarsi velocemente e calarsi nella realtà del campionato, che sa più di routine e meno d’impresa. A questa logica non è sfuggita nemmeno la gara che i nerazzurri hanno giocato contro il Torino, dove alle difficoltà citate sopra, si sono aggiunte quelle legate alle tante indisponibilità, che hanno letteralmente falcidiato la squadra di Gasperini. A Kossounou, Scalvini, Lookman, si sono aggiunti Zappacosta (influenza), Carnesecchi che si è infortunato a Barcellona e ha tentato un recupero in extremis, non andato in porto, e Kolasinac che si è infortunato dopo pochi minuti dall’inizio della gara. Nonostante tutto questo, l’Atalanta di Gasperini ha provato a vincere la partita, e lo ha fatto fino all’ultimo secondo, mettendo il Toro alle corde in più occasioni, ma senza mai riuscire a piazzare la zampata decisiva. Un vero peccato, perché i nerazzurri non sono riusciti a vincere nonostante i 22 tiri effettuati (10 in porta) che le sono valsi 3.13 xG complessivi. Sul fronte opposto, la squadra di Vanoli ha fatto veramente poco (5 tiri per 0.58 xG complessivi) ed a tratti è parsa intimorita dalla squadra nerazzurra.
Veniamo alle scelte dei due allenatori, cominciando questa volta dalla formazione ospite. Vanoli ha schierato il suo Torino con il 4-2-3-1, un modulo con il quale il tecnico granata para abbia trovato la quadra con i suoi, visto che lo aveva utilizzato che nelle ultime quattro uscite. Al centro dell’attacco ha preso posto lo scozzese Che Adams, che era segnalato in grande forma, visto che era reduce dalla sua prima doppietta in campionato, realizzata contro il Cagliari. Lo scozzese con i suoi 7 gol realizzati in campionato aveva consentito ai granata prima della sfida di Bergamo di conquistare ben 9 punti. Gasperini gli ha risposto con il solito 3-4-1-2 (o 2-1), schierando una formazione in parte vincolata per via delle diverse defezioni che hanno colpito i nerazzurri e che abbiano citato sopra. Obbligate le scelte in difesa, compresa quella del portiere, con Carnesecchi che si è infortunato nel riscaldamento pre partita. Sulla trequarti il tecnico di Grugliasco ha schierato Brescianini, riservandosi le carte Pasalic e Samardzic da giocare a gara in corso. In avanti spazio alla coppia formata da De Ketelaere e Retegui.