L’ Atalanta è finalmente tornata a vincere. Dopo un digiuno in campionato che durava ormai da 4 giornate, i ragazzi di Gasperini hanno espugnato il Dall’Ara di Bologna e hanno così dato una bella raddrizzata alla loro classifica. L’Atalanta è tornata a occupare le posizioni che contano e che portano in Europa, ma dalla gara giocata nella serata di lunedì non sono arrivate solo note liete ed indicazioni positive, bensì, come vedremo anche nel seguito di questo scritto, tante situazioni sulle quali riflettere. Di certo la prestazione dei nerazzurri non verrà ricordata come una delle migliori della stagione, ma riprendersi dopo una serie di risultati negativi non è mai facile, nemmeno per le squadre più forti. Bisogna innanzitutto tornare a credere in ciò che si fa, e in quel di Bologna è stato ancor più difficile farlo perché l’Atalanta ha subito un gol a inizio partita, e ha giocato un primo tempo dove le cose che hanno funzionato sono davvero state poche.
Cominciamo. La prima delle situazioni sulle quali è giusto concentrarci riguarda l’approccio alla gara dei ragazzi di Gasperini. Ancora una volta i nerazzurri hanno incassato un gol nei primi minuti. Come contro lo Spezia, a sorprendere i nerazzurri è stata la diversa intensità proposta in questo caso dal Bologna, che oltretutto schierava un attacco formato da giocatori rapidi e molto mobili, capaci di “manipolare” la struttura difensiva nerazzurra e di dilatarla, sfruttando la massima ampiezza. Sansone ha spesso accorciato, portandosi dietro Palomino e aprendo con questo movimento dello spazio nel cuore della difesa nerazzurra. Spazio sempre riempito da Soriano o da Ferguson. Il Bologna ha dimostrato inoltre di riuscire ad arrivare al tiro con una certa rapidità, (1 tiro ogni 36 passaggi di media nel primo tempo), e ha sviluppato valide geometrie nella fase di possesso, che hanno spesso fiaccato i tentativi di pressing organizzato della squadra di Gasperini.