L’ Europa è la casa dell’Atalanta. Questa frase che può sembrare uno slogan, rappresenta invece al meglio il Dna di una squadra che nelle serate del giovedì sera da il meglio di sè, anche quando incontra avversarie forti come lo Sporting e deve stringere i denti in un secondo tempo difficile e con i cambi contati. Contro la squadra di Lisbona, l’Atalanta ha confermato la prima posizione nel Gruppo D, e ha staccato il pass per la seconda fase della competizione, senza passare per il purgatorio dello spareggio contro una delle retrocesse dalla Champions League. E questa è sicuramente una grande notizia. La gara contro lo Sporting presentava delle difficoltà note, anche se all’andata in Portogallo i ragazzi di Gasperini avevano dato vita alla miglior prestazione stagionale, facendo sembrare la squadra di Lisbona un ostacolo facile da superare, quale in realtà non è affatto. I lusitani erano (e restano tali anche dopo la gara di Bergamo) l’ottava forza dell’Europa League e la 35ª forza a livello continentale. I ragazzi allenati da Ruben Amorim nelle quattro gare di Europa League che avevano preceduto la sfida di Bergamo avevano segnato 6 reti, ma avevano costruito occasioni per 8.68 xG, con una media di 12 tiri a partita. Una squadra con tanti giocatori di qualità, abituata ad imporre il proprio gioco sia nella Primeira Liga (58% di possesso palla di media), che in Europa (53%). La forza dello Sporting si era peraltro chiaramente percepita nel secondo tempo della gara d’andata, quando i ragazzi di Amorim avevano sfiorato il pareggio in più di un’occasione dopo un primo decisamente dominato dai nerazzurri. Un tema che peraltro si è poi ripetuto anche nella gara del Gewiss Stadium. Ma veniamo ai temi della gara. Gasperini sperava di recuperare qualcuno dei suoi in vista dell’importante sfida contro lo Sporting Lisbona, ma invece che svuotarsi, l’infermeria nerazzurra ha dovuto accogliere anche De Ketelaere, al quale è stata diagnosticata una lesione muscolare nella giornata di mercoledì.