L’ Atalanta contro la Roma di Mourinho è scesa in campo molto nervosa, ha incassato un gol a freddo (l’ennesimo) e si è fatta imbrigliare dalla densità dei giallorossi. Ha poi forzatamente concesso molto alle ripartenze dei giallorossi, ha perso equilibrio e si è fatta travolgere nel peggiore dei modi, interrompendo in questo modo la lunga rincorsa iniziata dieci giornate fa. I nerazzurri hanno incassato 4 gol, dopo averne incassati 3 due settimane fa contro il Villarreal, con un copione di gara molto simile. Non si possono concedere certi vantaggi a squadre di livello, soprattutto se si nutrono più o meno velatamente certe ambizioni.
Maglia e modulo tradizionali per l’Atalanta. Solito 3-4-2-1, con tante conferme e questa volta pochissimi esperimenti. In assenza di Gosens, sulla sinistra ha giocato Pezzella, che si è guadagnato la titolarità a suon di buone prestazioni. Per il tecnico di Grugliasco, tante ottime alternative anche in panchina, con tutti gli effettivi (ad esclusione dell’esterno tedesco) a disposizione.
Per Mourinho 3-5-1-1. Il tecnico portoghese ha dovuto rinunciare allo squalificato Afena, oltre agli infortunati El Shaarawy, Lorenzo Pellegrini ed il lungo degente, ed ex, Spinazzola. Oltre a Leonardo, tre gli ex nerazzurri tra i capitolini. Ibanez e Mancini hanno giocato nella linea di difesa a fianco del recuperato Smalling, mentre Cristante ha giocato al centro della linea a cinque di centrocampo. In avanti alle spalle di Zaniolo, Mourinho ha impiegato dall’inizio il centravanti Abraham, accostato in estate anche all’Atalanta. Come accennato sopra, l’Atalanta ha avuto la “consueta” partenza imprudente. Gli uomini di Gasperini hanno deciso di giocare la “carta” della pressione altissima da subito, ed hanno (ci verrebbe da dire come al solito) pagato dazio.