Atalanta-Manchester, match analysis. I dati aumentano il rammarico: l’Atalanta ha fatto la partita, United salvato dai singoli

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L e gare della quarta giornata di Champions League hanno regalato alla città di Bergamo la sfida tra i nerazzurri di Gasperini ed il Manchester United di Ronaldo. Nei giorni che avevano preceduto l’incontro, il tecnico bergamasco aveva detto: “La qualificazione è possibile, ma servono sei punti”, aggiungendo che, il Manchester United seppur tra gli alti e bassi di stagione, rappresentava un ostacolo difficile da superare. Così è stato, nonostante l’ottima prova, l’Atalanta ha visto sfumare il sogno vittoria proprio nei secondi finali della sfida.

L’infermeria dei bergamaschi lentamente si sta svuotando. Per questa ragione, seppur l’emergenza non si potesse considerare passata prima della gara contro lo United, il tecnico dei bergamaschi ha potuto schierare un undici competitivo, selezionato tra i “titolarissimi”, e con qualche valida carta da giocare anche in panchina. Modulo di riferimento il solito 3-4-2-1. L’olandese de Roon ormai “assorbito” nei tre di difesa ha avuto come compagni di reparto Palomino e Demiral. Nuova partenza tra i titolari per Koopmeiners nella linea di mediana. Pasalic, Ilicic e Zapata si sono spartiti i tre posti in attacco. Per il Manchester, dopo la buona prova in Premiere League contro il Tottenham ( 0-3) di sabato scorso, Solskjarer ha riproposto lo United con il 5-3-2. Rispetto alla gara di quindici giorni fa, Varane ha ritrovato spazio nel centro della difesa, così come Pogba lo ritrovato in mediana. La coppia d’attacco degli inglesi è stata composta ad inizio gara da Rashford e Ronaldo. Manchester United ed Atalanta si sono annusate nei primissimi minuti di gioco. Un paio di costruzioni basse a testa sono servite per saggiare i rispettivi sistemi di pressione. Più alta ed aggressiva l’Atalanta, con il solito sistema di marcature ad uomo, più basso lo United che attendeva lo sviluppo nerazzurro in prossimità della propria metà campo.