L’ Atalanta di Gasperini è tornata vittoriosa la scorsa domenica dalla sfida contro il Cagliari di Di Francesco. La gara non è stata particolarmente spettacolare, ma ha visto i nerazzurri prevalere nelle fasi finali dell’incontro. Gli «esperti» delle pagelle si sono così sbizzarriti e divisi. Come capita spesso in partite come questa, dove la prestazione generale della squadra non è stata brillante, diventa più difficile soppesare le prestazioni dei singoli in modo più approfondito e non superficiale. Quest’esercizio diventa invece più facile quando ci si di fronte ad un bel 3-0 con una ventina di tiri in porta. Il risultato aiuta a dispensare a mani basse 7 e 8, e magari a rifilare un bel 6.5 al giocatore che (secondo i compilatori delle pagelle), ha dato vita a una prestazione ordinaria. Dopo partite come quella di Cagliari, per essere obbiettivi bisognerebbe avere la capacità di comprendere e spiegare le difficoltà che ogni singolo giocatore ha incontrato. Ma prima di addentrarci nel cercare di fare ancora una volta chiarezza e distinguere tra prestazione e pagella (di questo tema parleremo anche questa sera su Clubhouse, una volta scaricata la app basta cliccare QUI ), vorremmo aprire una parentesi ed esprimere la nostra opinione su questa tradizione - forse divenuta un po’ arcaica - della carta stampata.