G iovedì 11 luglio l’Atalanta ha formalizzato la prima offerta ai Glasgow Celtic per il centrocampista di destra Matthew Sean O’Riley. I Celtic hanno rigettato l’offerta invitando l’Atalanta ha formularne una nuova, facendo intendere al club bergamasco che il giocatore è considerato un pezzo pregiato della squadra allenata da Brendan Rodgers, e che per privarsene il club non farà sconti. Per chi è poco avvezzo al calciomercato, respingere la prima offerta è quasi prassi. Solo in rari casi, come l’approssimarsi della chiusura di una finestra di mercato, unita all’estrema necessità di arrivare ad un giocatore, un club si può spingere a soddisfare al primo colpo le richieste di chi vende. In tutti gli altri casi si tratta. Chi formula la prima offerta lo fa con l’intento di crearsi del margine per trattare. Chi la riceve la respinge alzando l’asticella oltre il probabile valore del giocatore. Nelle pieghe di queste trattative le due parti capiscono se c’è margine o meno per concludere l’affare. Per questa ragione, la prima offerta formulata dal club dei Percassi e respinta al mittente è al momento poco indicativa. Vi è però da tenere in considerazione che il Celtic può far valere nei confronti dell’Atalanta il notevole interesse che il suo gioiellino ha suscitato a diverse latitudini dell’Europa. Il primo club di un certo spessore a muoversi per il centrocampista nato a Londra ma di origini danesi è stato il Milan lo scorso novembre. Poco più che un sondaggio quello fatto dalla società meneghina, che una volta ascoltate le richieste economiche dei bianco verdi si sono ritirati in buon ordine. Nella finestra di gennaio a provarci con maggior decisione rispetto a quanto fatto dai rossoneri è stato l’Atletico Madrid, che ha però dovuto fare i conti con la determinazione dell’allenatore dei Celtic, Brendan Rodgers, che non aveva nessuna intenzione di privarsi del suo centrocampista nel bel mezzo della stagione.