E sattamente un anno fa, gli uomini di mercato dell’Atalanta erano impegnati nella ricerca di un attaccante da affiancare alla collaudata coppia di colombiani Muriel e Zapata. Una ricerca durata l’intera estate e che prima di concludersi con l’acquisto del danese Højlund, aveva visto lo staff di mercato nerazzurro spendersi per diversi giorni in una trattativa estenuante con l’Inter per portare a Bergamo Andrea Pinamonti, poi finito al Sassuolo.
L’arrivo del promettente attaccante danese si era concluso il 27 agosto, a soli tre giorni dalla chiusura della finestra di mercato estiva, quando l’Atalanta aveva deciso di accontentare le pretese dello Sturm Graz, sborsando 17.2 milioni di euro.
Per tutta l’estate l’Atalanta si era interessata ad una serie di profili, in alcuni casi molto diversi tra loro per caratteristiche fisiche e qualità tecniche, ma che avevano in comune un paio di cose : tutti erano giocatori molto giovani e dotati di buone qualità, e tutti, per motivi di età, provenienza o per le più svariate circostanze, non erano ancora “esplosi”.