A ll’Atalanta non è riuscita l’operazione di tornare da Salerno con almeno quel punto che le avrebbe garantito la settima posizione matematica in campionato. Una posizione che al momento (come ricordato da Gasperini al termine della partita) non garantisce proprio nulla, ma che però con buone probabilità potrebbe garantire il ritorno in Europa nella prossima stagione attraverso la Conference League. Il tecnico di Grugliasco è parso particolarmente rabbuiato nel post partita, dove si è assunto ogni responsabilità circa la sconfitta. Gasperini ha però anche ribadito di non riconoscersi nel secondo tempo giocato dai suoi. Una seconda parte di gara particolarmente rinunciataria e giocata male dai nerazzurri, che hanno espresso una cattiva qualità in fase di possesso e hanno perso un numero superiore di duelli nei confronti dei granata. Sull’Atalanta ha ovviamente inciso il numero dei giocatori indisponibili (che nel corso del match è salito a otto: Hateboer, Palomino, Vorlicky, Ruggeri, Lookman, Soppy, Djimsiti, Boga) e che per la seconda gara consecutiva non ha consentito al tecnico di gestire la partita in modo adeguato. Gasperini ha comunque ribadito che l’obbiettivo dell’Atalanta resta quello di tornare in Europa dalla prossima stagione, non importa se in Europa League o Conference League. Le dure parole del tecnico sono sembrate essere un messaggio diretto ai suoi: bisogna giocare gare diverse rispetto al secondo tempo giocato a Salerno. Una squadra che ambisce a tornare in Europa deve mostrare una “garra” ed una qualità diversa da quella espressa dai nerazzurri, anche in presenza di tante difficoltà. Era comunque chiaro che a Salerno (come domenica passata contro la Juventus) l’Atalanta non avrebbe potuto giocare come avrebbe voluto. Erano di fatto troppe le defezioni che hanno condizionato l’undici di partenza, e ridotto le possibilità di incidere con i cambi sull’andamento della partita sia dal punto di vista tattico che di quello delle energie fresche da immettere sul terreno di gioco.